Chi è invalido ha alcuni vantaggi dal punto di vista pensionistico che il legislatore ha deciso di introdurre per ammortizzare gli evidenti svantaggi dettati dalla problematica fisica di cui è soggetto. Ci sono misure dedicate esclusivamente agli invalidi, variabili in base alla gravità e che sono un mix tra misure assistenziali e previdenziali. Non vanno trascurati però dei vantaggi in termini di uscite dal lavoro perché ci sono delle misure che consentono un pensionamento nettamente anticipato a chi è gravato di una disabilità particolare, che dipende direttamente dall’INPS. E si può lasciare il lavoro con netto anticipo, perché c’è chi riesce a pensionarsi a 61 anni invece che 67, o addirittura a 56 anni di età.
Pensione anticipata per invalidità con 20 anni di contributi 6 anni prima
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Un invalido al 100% ha diritto oltre ai vari assegni di inabilità civile, invalidità e a tutti gli altri benefici collegati alla Legge 104, anche all’assegno di accompagnamento. In questo caso si parla di invalidità grave. Con le commissioni mediche per invalidi civili delle ASL che possono considerare il soggetto interessato, inabile a qualsiasi tipo di attività lavorativa. Nonché bisognoso di assistenza continuativa da parte di un soggetto terzo. Ma parliamo di una invalidità certificata dalle ASL. C’è una invalidità diversa, chiamata invalidità pensionabile, che ha una misura appositamente destinata ai soggetti che vi rientrano.
Cosa offre l’invalidità pensionabile dell’INPS
La pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile è una misura assai vantaggiosa perché consente di anticipare la quiescenza a 61 anni. Un netto vantaggio rispetto alla pensione di vecchiaia che oggi è fissata a 67 anni di età. Altro vantaggio riguarda i contributi necessari. La misura infatti non prevede carriere contributive lunghe, perché bastano 20 anni di contributi. A 61 anni di età possono uscire gli invalidi, uomini, che vengono riconosciuti tali da parte delle commissioni mediche dell’INPS. Ma devono risultare invalidi almeno all’80%. L’invalidità pensionabile assegnata dall’INPS è quel genere di invalidità relativa alla riduzione della capacità di un lavoratore, di svolgere le mansioni che comunemente svolge durante la sua attività lavorativa. Si tratta quindi di una disabilità specifica e circoscritta a lavoro e attitudini del lavoratore. E che appunto permette agli uomini con l’80% di invalidità di accedere al pensionamento già a 61 anni di età.
Per le donne maggiori vantaggi come età a parità di carriera e di invalidità
A dire il vero la misura prevede una finestra di 12 mesi e pertanto la decorrenza del trattamento per i beneficiari slitta di un anno a partire dalla data di presentazione della domanda. Prima abbiamo sottolineato che a 61 anni possono uscire gli uomini che si trovano con questa condizione di invalidità determinata dall’INPS. Per le donne la misura è ancora più vantaggiosa perché consente di anticipare la quiescenza a 56 anni. Pensione anticipata per invalidità con 20 anni di contributi ancora più vantaggiosa per le donne. Anche in questo caso si applica la finestra di 12 mesi e resta sempre di 20 anni la carriera utile.
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