Andare in pensione a 62 anni di età oppure con 37,10 anni di contributi versati sono due possibilità che hanno una cosa in comune. Significa, in pratica, andare in pensione cinque anni prima dei requisiti ordinari. Infatti le pensioni di vecchiaia hanno i 67 anni come età prefissata per uscire dal lavoro. Le pensioni anticipate, invece, hanno in 42 anni e 10 mesi di contributi versati il limite contributivo da staccare senza limiti di età. Cinque anni prima, in entrambi i casi, sono una possibilità assai favorevole per i lavoratori di determinate aziende che possono sfruttare un particolare scivolo ancora oggi in vigore. Molti non lo sanno, ma la pensione anticipata 5 anni prima può essere centrata anche senza la Quota 100 è cessata lo scorso 31 dicembre.
Pensione anticipata a 62 anni nel 2022 o con 37,10 di contributi
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Lo scivolo che consente un pensionamento 60 mesi prima è la pensione prevista dal contratto di espansione. Si tratta di una misura che nasce per favorire le aziende nel ricambio generazionale, ed allo stesso tempo per anticipare la pensione a quanti si trovino a cinque anni di distanza dal completamento dei requisiti utili ad una delle due misure principali del sistema. Il contratto di espansione riguarda le aziende che hanno almeno 50 dipendenti in organico. E sono i loro dipendenti a poter sfruttare questo canale di uscita anticipato.
Cos’è il contratto di espansione e che genere di pensione concede
Il contratto di espansione quindi è quella misura che permette uno scivolo pensionistico anche di 5 anni. È destinato quindi a chi arriva a 62 anni di età o a 37 anni e 10 mesi di contributi versati. La misura è nata nel 2019 con la Legge di Bilancio di quell’anno. Col tempo è stata ridotta la consistenza organica delle aziende utile a poter beneficiare di questa agevolazione che va nell’interesse di datore di lavoro e lavoratore. Le aziende che oggi possono avviare questi contratti sono quelle con almeno 50 lavoratori a libro paga. Ed è proprio l’azienda che deve attivare questo contratto, adoperandosi nel trovare un’intesa con le parti sociali per poter poi stipulare in sede ministeriale questo contratto. Che, come dicevamo, finisce anche per offrire la pensione anticipata a 62 anni nel 2022.
Sono tre i soggetti principali del contratto di espansione e i lavoratori alla finestra
In pratica, tramite accordo tra Ministero del Lavoro, azienda e sindacati si può attivare questo contratto di espansione. Ai lavoratori interessati l’azienda offre un reddito ponte fino al completamento dei 67 anni di età o dei 42 anni e 10 mesi di contributi versati. In quest’ultimo caso l’azienda provvederà pure al versamento della contribuzione figurativa mancante dai 37,10 ai 42,10 anni di contributi. Resta inteso che per le donne, la cui uscita per la pensione anticipata e fissata a 41 anni e 10 mesi di contributi versati, la possibilità di uscire con il contratto di espansione scatterebbe al raggiungimento della soglia di 36 anni e 10 mesi di contributi versati.
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