Il primo gennaio 2022 entrò in scena la quota 102 che prese il posto della Quota 100. Adesso dal primo gennaio 2023 entrerà in scena la Quota 103 che prenderà il posto della Quota 102. Guardando solo i numeri di queste misure nello stretto giro di 12 mesi sembra essere peggiorata la situazione dal punto di vista delle misure per quotisti che significano pensione anticipata per diversi lavoratori. Stavolta però la quota 102 torna indietro come età anagrafica utile al pensionamento. Ma sale dal punto di vista dei contributi da versare. La situazione quindi migliora da un punto di vista ma peggiora da un altro. Ma si tratta di un’altra misura che come le precedenti ha diversi soggetti esclusi, cioè che non potranno avere accesso alla pensione anticipata prevista. E tra questi esclusi ci sono anche quelli che paradossalmente erano stati già penalizzati dei precedenti cambiamenti.
Dalla Quota 100 alla Quota 103, cosa è cambiato?
Fino al 31 dicembre 2021 si poteva andare in pensione con la quota 100. Servivano almeno 62 anni di età ed almeno 38 anni di contributi versati. La misura è durata un triennio cioè dal 2019 al 2021. Critiche, contestazioni, ed evidenti problemi causati da questa misura sia sulle casse pubbliche che per i lavoratori, hanno portato il Governo italiano nel 2022 a cambiare rotta. Niente più con Quota 100 e quindi dentro la Quota 102. Rimase inalterato il requisito contributivo fermo ai 38 anni, ma salì dal primo gennaio 2022 l’età utile alla pensione con la Quota. Si salì a 64 anni di età. Adesso il lasso indietro ed il ritorno a 62 anni. Ma anche il
passaggio da 38 anni di contributi versati a 41 anni di contribuzione. Ma la pensione a 62 anni Quota 103 per chi è e gli esclusi che partono da lontano, finiranno con il riempire di critiche anche quest’altra misura.
Pensione a 62 anni Quota 103 per chi è e gli esclusi
Mentre nascono misure che favoriscono i lavoratori con un bonus stipendio, o che consentono uscite anticipate ancora per un altro anno (APE sociale e opzione donna), qualcosa non torna. C’è una intera classe che sembra essere stata clamorosamente dimenticata dal legislatore durante tutte queste modifiche normative. Si tratta della classe dei nati nel 1960. Questi lavoratori si sono trovati ad una età che per poco non gli ha concesso nel 2021 l’accesso alla Quota 100. Anche con 38 anni di contributi, i loro 61 anni del 2021 non bastavano essendo l’età di Quota 100 ferma ad almeno 62 anni. Poi, nel 2022, questi nati nel 1960 sono arrivati a 62 anni di età e 39 di contributi. Ma nel frattempo con la Quota 102 servivano 64 anni di età. E dal prossimo gennaio si torna indietro. Serviranno 62 anni di età per la Quota 103. Ma i nati nel 1960, nel 2023 si troveranno con 40 anni di contributi. La Quota 103 ne prevede 41.