Si prevedono tempi difficili per i pensionati. L’INPS dal 7 febbraio ha fatto partire una serie di controlli su alcune categorie di ex lavoratori che percepiscono l’assegno previdenziale. Per fortuna non ci sono solo brutte notizie. Nel 2022 l’assegno sarà più ricco dello scorso anno grazie alla perequazione, ovvero alla rivalutazione dell’importo mensile al costo della vita. L’Istituito Nazionale di Previdenza con un comunicato ha informato che la rivalutazione dell’assegno per il 2022 sarà dell’1,7%. Anche se l’inflazione in Italia per quest’anno si prevede molto più alta. A gennaio nel nostro Paese il costo della vita si è avvicinato pericolosamente al 5%.
Altri pensionati quest’anno potranno godere di un assegno maggiorato, ma per motivi diversi dall’adeguamento all’inflazione. Per alcuni pensionati la pensione nel 2022 sarà maggiore del 40% grazie ad una norma decaduta al 31 dicembre.
Ma se per alcuni pensionati il 2022 porta buone notizie per altri potrebbe portare cattive notizie. Tra i pensionati in allarme ecco chi rischia veramente di non ricevere più l’assegno pensionistico. Molti potrebbero perdere la pensione se non porteranno a termine una procedura di verifica prevista dall’INPS e scattata il 7 febbraio. Scopriamo di cosa si tratta.
Pensionati in allarme ecco chi rischia il blocco dell’assegno dopo un controllo sui requisiti della pensione
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L’INPS dal 7 Febbraio ha fatto partire una serie di controlli per la verifica dell’esistenza in vita di pensionati che percepiscono l’assegno. Questi controlli sono scattati verso pensionati che vivono all’estero. In particolare nella prima parte del 2022 saranno controllati coloro che vivono in alcune aree del Pianeta. In particolare per quest’anno l’INPS controllerà chi vive in America, nei Paesi scandinavi e in Europa dell’Est, in Asia, in Medio ed Estremo Oriente. I pensionati dovranno dimostrare la loro esistenza in vita attraverso una specifica procedura.
Citibank, che paga le pensioni per conto dell’INPS ai residenti all’estero, invierà a tutti i pensionati un modulo di verifica. Questi avranno tempo fino al 7 giugno per compilare e inviare questo modulo. Successivamente l’ufficio consolare del Paese di residenza contatterà ognuno con una videochiamata per la conferma dell’identità e dell’esistenza in vita.
Ma il pensionato per continuare a prendere la pensione dovrà effettuare un ulteriore passaggio. L’INPS pagherà l’assegno di luglio in contanti. L’ex lavoratore dovrà recarsi a ritirare l’assegno di persona presso una delle agenzie della Western Union. L’INPS sospenderà la pensione a chi non ha inviato il modulo entro il 7 giugno e non ha ritirato l’assegno di luglio in contanti.
L’ente pensionistico partirà con nuovi controlli dei pensionati nel resto del Mondo da settembre. In questa fase l’INPS verificherà l’esistenza in vita di coloro che vivono in Europa, con esclusione dei Paesi scandinavi e dell’Europa dell’Est. Inoltre controllerà tutti i pensionati che vivono in Africa e nel Continente australiano.
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