Cosa non farebbero una mamma e un papà per i propri figli? Tanto, anzi tantissimo, se non ancora più di tantissimo. Lo stesso dicasi, eccezioni a parte, per nonni, zii e parenti e amici di famiglia, almeno quelli stretti. Infatti l’abnegazione verso il minore è direttamente proporzionale al grado di attaccamento esistente tra le parti. Ad esempio un regalo spesso ricorrente riguarda il dono del buono postale dedicato ai minori.
Si tratta di un titolo che possono regalare loro amici e parenti tutti oltre, ovviamente, a nonni e genitori. L’emittente prevede solo che si tratti di una persona maggiorenne e possono essere intestati solo al minore. Un tempo i tassi di questi titoli erano davvero stellari. Oggi le cose sono cambiate, ma restano pur sempre i prodotti più performanti nella scuderia dei BFP. Infatti è pazzesco quanto rendono a scadenza 10.000 euro investiti oggi sul buono postale più amato da figli e nipoti.
Come sottoscrivere i buoni postali dedicati ai minori?
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Per regalare (in gergo: sottoscrivere) un buono dedicato ai minori basta anche un importo di 50 € e relativi multipli. La sottoscrizione può farsi tanto in contanti quanto mediante vaglia cambiari, assegni bancari o circolari o di traenza intestati al minore. In questi casi il buono viene emesso e consegnato al richiedente al dopo incasso.
Oggi l’operazione di sottoscrizione può effettuarsi sia presso l’ufficio postale quanto in remoto, da web e app BancoPosta. La sottoscrizione online avviene previa abilitazione del libretto minori per i genitori titolari di un libretto Smart dispositivo. In tal caso i buoni emessi sono del tipo dematerializzato e collegati al libretto minore del figlio interessato.
Nel caso di sottoscrizione presso l’ufficio postale, invece, bastano i documenti di identità e il codice fiscale del richiedente e del beneficiario.
Pazzesco quanto rendono a scadenza 10.000 euro investiti oggi sul buono postale più amato da figli e nipoti
Ma veniamo alla parte che più a cuore al sottoscrittore, ossia il capitolo guadagni. Com’è noto dal 6 giugno sono saliti i rendimenti su alcune scadenze, i cui montanti finali sono oggi più ricchi rispetto a ieri.
Il ritocco dei tassi non ha tuttavia riguardato il nostro titolo, che già di suo aveva dei rendimenti di tutto rispetto. La loro struttura è del tipo step-up, ossia il montante finale sale all’aumentare del periodo di possesso del titolo.
Si parte dal rendimento del 2,50% lordo annuo alla fine dei primi 18 mesi o 2 o 3 anni di possesso del titolo. Poi si passa al 2,75% ai 4 anni di possesso e al 3,00% un anno dopo. Il rendimento effettivo annuo lordo continua poi a salire, fino ad arrivare al 4% al termine del 12°, 13°, 14° e 15° anno di possesso. Infine rende il 4,50% lordo annuo al termine del 16°, 17° e 18° anno di vita. Dal giorno dopo la scadenza (il compimento della maggiore età del titolare del titolo) i buoni diventano infruttiferi. Quelli cartacei, in particolare, dopo 10 anni dalla scadenza si prescrivono.
Vediamo ad esempio quanto renderebbero 10mila € investiti oggi sul titolo. Ancora, ipotizziamo che il titolare e beneficiario del buono compirà i 18 anni a giugno del 2041. Gli interessi lordi maturati sarebbero pari a 11.923,36 €, a cui vanno tolti 1.490,42 € di ritenuta fiscale. In altri termini in questo caso il capitale iniziale raddoppierebbe a scadenza.