Patrimoniale in vista per gli italiani? Il ministro Gualtieri risponde così

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La terra dei cachi è un brano di successo del gruppo Elio e le storie tese. Secondo al festival di Sanremo del 1996 (tra polemiche furibonde). Nella canzone si ripete più volte: “Italia si, Italia no…”. Ripensando al ritornello ci viene in mente un altro ritornello che da settimane picchia nella testa degli italiani: patrimoniale si, patrimoniale no. Si farà o no questa patrimoniale? Il ministro dell’Economia e delle Finanze Gualtieri a domanda diretta è stato esplicito. Ecco come ha risposto.

L’Italia può fare a meno della patrimoniale?

In una trasmissione di giovedì sera, 21 maggio, al ministro dell’Economia e delle Finanze Gualtieri hanno posto una domanda diretta: Si farà la patrimoniale? La sua risposta non è stata incoraggiante. Ma prima di vedere cosa ha detto, cerchiamo di capire se veramente l’Italia può fare a meno di una manovra di aggiustamento dei conti.

Partiamo dai fatti. Prima dello scoppio della emergenza il nostro debito pubblico era al 134% del Pil nazionale del 2019. Dopo le varie misure di emergenza che sono state prese e saranno prese per frenare gli effetti della recessione, il rapporto debito/Pil salirà al 160%. E’ una stima su cui tutti sono concordi.

Con un livello più basso nel 2010 la Grecia fu costretta a chiedere un prestito all’Unione Europea. Infatti Atene non era più in grado di raccogliere risorse sul mercato dopo il declassamento dei titoli pubblici. La Commissione Europea concesse un pacchetto di aiuti da 110 miliardi da erogare in 3 anni. Era il maggio del 2010, esattamente 10 anni fa. Il rapporto debito/Pil del Paese ellenico era allora del 145%.

Patrimoniale in vista per gli italiani? Il ministro Gualtieri risponde così

Torniamo ai giorni nostri, in Italia, e alla domanda al ministro Gualtieri sulla patrimoniale. A domanda diretta di un giornalista, se c’è una tassa patrimoniale in vista per gli italiani, il Ministro risponde così. Serra le labbra, ha un secondo di esitazione e poi dice: “La patrimoniale non è nel programma di questo governo”. Risposta che non rassicura per niente.  Poteva rispondere semplicemente un “No!” secco. E avrebbe chiuso il dibattito su possibili nuove tasse. Ma così lascia il dibattito aperto.

Questa risposta nasconde una verità scomoda. Il ministro Gualtieri è persona franca e competente, ci ispira simpatia e molta solidarietà. Noi non vorremmo per nessun motivo essere al suo posto in questo momento. E non solo noi. La sua è la poltrona del Governo che più scotta. E in questo momento a quel posto non ci aspira nessuno.

Il Ministro sa che con i conti arrivati al 160% del rapporto debito/Pil c’è un grande rischio. Ovvero che lo Stato non trovi i soldi per pagare pensioni e stipendi della pubblica amministrazione. Una manovra di aggiustamento dei conti sarà inevitabile. Perché o l’Italia mette mano a un progetto credibile di riaggiustamento dei conti, o il rischio di un declassamento del debito è reale. Che la si scelga noi, o ce la imponga l’Europa, a cui chiederemo i soldi, una patrimoniale, un prelievo forzoso o altro sarà fatto. Ed entro la primavera prossima. Ma non la farà questo Governo.

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