Conto alla rovescia per la ricarica anticipata di metà mese su reddito (RdC) e pensione di cittadinanza (PdC). Si tratta della c.d. ricarica speciale che interessa chi ha fatto domanda per la prima volta e attende la prima ricarica in assoluto. Oppure chi attende eventuali arretrati o ancora chi ha rinnovato il beneficio dopo i primi 18 mesi canonici.
Verso la fine mese, invece, avremo la ricarica ordinaria. Infine ricordiamo che a metà aprile arrivano le integrazioni sull’assegno unico universale, competenza di marzo.
Inoltre ricordiamo che per molti percettori RdC aprile segna la fine del secondo ciclo di godimento. Cioè dopo la prima domanda nella primavera 2019 e il primo rinnovo nell’autunno 2020, a maggio 2022 bisognerà procedere con il secondo rinnovo.
Al riguardo, ecco 5 cose importanti da sapere in merito a scadenza, decadenza e rinnovo RdC.
La mensilità di marzo pagata ad aprile
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Tuttavia, alcuni percettori del RdC devono ancora ricevere la ricarica di competenza marzo. Nulla da eccepire, si prospetta una Pasqua amara per questi pensionati e titolari di reddito di cittadinanza.
In altri casi, invece, i beneficiari si sono visti addirittura sospendere il sussidio. Vediamo di capire cos’è successo.
Nel comunicato del 6 aprile, l’INPS ha informato gli interessati che l’erogazione di PdC e RdC resta sospesa fino a quando non verrà presentata una nuova DSU. Quindi l’intervento riguarda i soli beneficiari che non sono ancora in possesso di un ISEE valido per l’anno in corso.
Ma c’è dell’altro. A partire dal 2022 l’importo di PdC e RdC è stato rivisto per il nuovo meccanismo di calcolo della rata. Quest’ultimo, infatti, deve considerare alcuni sussidi a carico dei percettori di questi sussidi e che prima non venivano calcolati. Il riferimento è alle eventuali maggiorazioni spettanti sui trattamenti assistenziali e previdenziali percepiti e alla quattordicesima.
Quindi la ricarica RdC e PdC di marzo che arriverà ad aprile in alcuni casi riserverà un taglio dell’assegno rispetto al passato. L’Ente di Previdenza afferma: “sarà applicato un conguaglio a compensazione di quanto ricevuto in più nel mese di febbraio”. La compensazione dipende dalla “mancata applicazione del ricalcolo dell’assegno in presenza di altre prestazioni”.
Pasqua amara per questi pensionati e titolari di reddito di cittadinanza perché l’INPS taglierà i soldi dell’assegno e in alcuni casi andrà peggio
L’Istituto ha “rasserenato” questi beneficiari che il debito sarà rateizzato nei casi di conguagli a debito eccedenti l’importo della ricarica.
In altri casi il ricalcolo della rata in base ai nuovi meccanismi ha portato alla decadenza dal beneficio.
Come si evince, dunque, INPS sta solo applicando quelle che sono le disposizioni per il 2022 fissate dal legislatore. L’Istituto non era riuscito a febbraio a ricalcolare tutti gli importi e quindi i beneficiari non avevano notato scostamenti sugli importi. Quindi solo coloro i quali hanno ricevuto più del dovuto (rispetto al nuovo metodo di calcolo della rata) subiranno tagli e/o conguagli. Le eventuali compensazioni, infine, potrebbero anche avvenire a rate.
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