In Italia ormai da un bel po’ di tempo, trovare lavoro non è facile. Nella maggior parte dei casi, poi, le retribuzioni italiane sono molto più basse rispetto a quelle estere. Proprio per questo motivo si è assistito, nel corso degli anni, alla cosiddetta fuga dei lavoratori all’estero. Retribuzioni più alte, tassazione minore, costo della vita più basso sono le cose che allettano i lavoratori. Capita, però, che chi si trasferisce all’estero abbia anche parte della carriera svolta in Italia, con versamenti contributivi all’INPS. E non sempre è possibile unificare i contributi italiani con quelli esteri. Pagherà multe fino a 1.330 euro il pensionato che dimentica od omette una importante comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Tasse e dichiarazioni
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Se il pensionato oltre a percepire la pensione Italiana ne percepisce anche una estera, la dichiarazione deve essere fatta. Anche se ci sono alcune eccezioni che sono:
- rendita di vecchiaia o ai superstiti corrisposte dall’Assicurazione Svizzera;
- pensioni pubbliche a cittadini che hanno solo la nazionalità dello Stato Estero che le eroga;
- pensioni di invalidità estere che hanno la stessa natura delle rendite INAIL.
La pensione estera, quindi, va sempre dichiarata se non esiste una convenzione con lo Stato estero che la eroga. Ma anche qualora esista una convenzione contro le doppie imposizioni che prevede che la somma sia tassata in Italia. O sia in Italia che nello Stato estero.
Pagherà multe fino a 1.330 euro il pensionato che omette di dire all’Agenzia delle Entrate questa cosa
Quando, quindi, un italiano percepisce una pensione estera è sempre il caso di informarsi sulla necessità di presentare la dichiarazione in oggetto. Perchè omettendo la presentazione di quest’ultima si rischia una sanzione pecuniaria anche abbastanza pesante. La multa elevata va dal 160% al 320% delle imposte evase. Per redditi prodotti all’estero, le sanzioni, poi, sono aumentate di un terzo rispetto a quanto previsto in caso di evasione per redditi prodotti in Italia.
In ogni caso la sanzione scatta anche se non sono dovute imposte e va da un minimo di 330 euro ad un massimo di 1.330 euro circa. In ogni caso, anche per l’omessa dichiarazione dei redditi esteri è possibile fruire del ravvedimento operoso E se si presentata la dichiarazione entro il termine di presentazione di quella dell’anno successivo la sanzione è dimezzata. Con un minimo di 200 euro ed un massimo di 660 euro quando non sono previste imposte.
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