Per chi ha scelto la strada del lavoro autonomo o per chi medita di sceglierla, il problema principale è sempre quello di far quadrare i conti. Non potendo contare su entrate fisse e uguali tutti i mesi, i lavoratori autonomi devono provvedere anche a pagare da soli le tasse e i contributi. Diversamente da quello che avviene ai lavoratori subordinati per i quali l’imposizione è applicata direttamente in busta paga. Quello che vogliamo evidenziare con questo articolo è che pagare meno tasse all’Agenzia delle Entrate è possibile. E senza utilizzare trucchetti e consigli per eludere le tasse in modo fraudolento. Anzi, vedremo quelle che sono le agevolazioni che possono rendere più leggera la tassazione per la Partita IVA.
Risparmiare con il regime forfettario
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La forma più evidente di risparmio che possono avere le Partite IVA è sicuramente rappresentata dal regime forfettario. Si tratta di un regime agevolato che prevede diversi benefici rispetto a quello ordinario. Primo fra tutti la tassazione con un aliquota fissa al 15%. Si tratterebbe di un consistente risparmio già solo così, visto che nel regime ordinario l’aliquota minima è fissata al 23%.
Ma non basta, perché l’aliquota fissa del regime è applicata non su tutto il reddito imponibile ma sul coefficiente di redditività. Per le attività professionali è fissato al 78%, per attività creative è del 67% ma ogni attività ha il proprio coefficiente. Questo significa che una percentuale del fatturato resta all’autonomo esentasse. E quel 15% che si paga su una percentuale del reddito totale comprende tutti i tributi, dall’IRPEF alle addizionali.
Regime senza IVA e contabilità
Abbattere i costi della Partita IVA nel regime forfettario è possibile anche grazie al fatto che non si è tenuti ad applicare l’IVA. Per questo regime è prevista una franchigia IVA che consente, tra l’altro, di essere più competitivi con i prezzi.
Chi aderisce al regime agevolato, inoltre, ha meno costi di gestione per la Partita IVA visto che esonerato dalle tenute contabili. Non dovendo compilare i registri contabili, è possibile abbattere il costo del commercialista. Sarà sufficiente conservare tutte le fatture emesse. Questi lavoratori autonomi non sono soggetti, tra l’altro, all’esterometro, alla dichiarazione IVA e agli ISA.
Pagare meno tasse all’Agenzia delle Entrate per chi lavora in questo modo
Altro vantaggio offerto dal regime forfettario è quello riconosciuto a chi avvia una start up. In questo caso, per i primi 5 anni di attività l’aliquota di tassazione è al 5%, anziché al 15%. E sempre applicata solo sul coefficiente di redditività. È facile comprendere quanto questo possa far risparmiare nonostante con il regime forfettario non sia possibile fruire delle detrazioni e deduzioni. Né per i carichi di famiglia, né, tanto meno, per i costi sostenuti per l’attività stessa.
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