Ci sono delle azioni che storicamente hanno sempre conseguito eccezionali risultati e per questo sono tra le preferite degli investitori che non amano il rischio. Quando c’è, quindi, un ottimo segnale di forza per azioni che non hanno mai tradito gli investitori, quella potrebbe essere l’occasione giusta da cogliere al volo. Campari è il classico esempio di titolo azionario che non ha mai tradito i suoi azionisti nel lungo periodo. Infatti, su un arco temporale da cinque anni a salire, la probabilità che le azioni Campari abbiano un rendimento positivo è pari al 100% con un rendimento medio annuo superiore al 20%. Sul singolo anno, invece, la probabilità che il rendimento sia positivo è dell’80% con un rendimento medio annuo del 17% circa.
Ottimo segnale di forza per azioni che non hanno mai tradito gli investitori: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Campari (MIL:CPR) ha chiuso la seduta del 16 febbraio a quota 10,515 €, in rialzo dell’1,25% rispetto alla seduta precedente.
Con questa seduta il titolo è andato a toccare livelli che non vedeva dall’agosto del 2022 allontanandosi definitivamente dalla resistenza (ora supporto) in area 10,283 €. Cosa ancora più importante, poi, è l’aumento dei volumi che ha accompagnato il rialzo.
Ci potrebbero, quindi, essere tutte le condizioni per una continuazione del rialzo almeno fino in area 11 €. La massima estensione del rialzo, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 11,8 €.
I ribassisti potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura giornaliera inferiore a 10,283 €.
La valutazione del titolo
Da un punto di vista dei fondamentali Campari è fortemente sopravvalutato qualunque sia la metrica utilizzata. Ad esempio, il rapporto prezzo su utili esprime una sopravvalutazione del 30% circa.
A sostegno del titolo c’è una situazione finanziaria della società molto buona che ha permesso una politica di sviluppo mediante acquisizioni. L’indice di liquidità è pari a circa 2. Inoltre, il rapporto tra debito e capitalizzazione si aggira intorno al 55%.
Secondo il giudizio degli analisti, poi, riportato sulle riviste specializzate, il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione dell’8% circa.
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