Con un rialzo di oltre il 2000% negli ultimi 20 anni Campari è stato uno dei top performer del listino milanese. Adesso, dopo l’atteso ribasso, stiamo assistendo a un ottimo inizio anno per uno dei migliori titoli azionari del Ftse Mib.
Le prospettive di lungo termine del titolo Campari per il 2023 sono state presentate in un precedente articolo nel quale venivano discussi i 4 titoli azionari del Made in Italy da scegliere per non perdere soldi in Borsa. Prima affrontare gli scenari di breve una nota sul 2022. Dopo 7 anni tutti al rialzo, il 2022 ha visto un calo di oltre il 25% come non si vedeva dal 2008. Inoltre, solo un’altra volta nella sua storia (2007-2008) il titolo ha chiuso due anni consecutivi al ribasso.
Ottimo inizio anno per uno dei migliori titoli azionari del Ftse Mib: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Campari (MIL:CPR) ha chiuso la seduta del 4 gennaio a quota 9,82 euro, in ribasso dell’1,66% rispetto alla seduta precedente.
Come previsto nell’articolo del 28 novembre 2022, l’inversione ribassista c’è stata e potrebbe avere trovato la sua conclusione con l’inizio del 2023. Un rialzo così importante in 3 sedute, infatti, non si vedeva da oltre un mese. Ecco, quindi, che le medie stanno nuovamente per incrociare al rialzo. In questo caso le quotazioni potrebbero tentare nuovamente l’attacco all’area di resistenza a 10 euro.
In caso contrario potrebbe riprendere il movimento ribassista. Un livello molto importante da monitorare in questo scenario passa per area 9.48 euro. Sotto questo livello le quotazioni potrebbero accelerare al ribasso.
La valutazione secondo l’analisi fondamentale
Da un punto di vista dei fondamentali Campari è fortemente sopravvalutato qualunque sia la metrica utilizzata. Ad esempio, il rapporto prezzo su utili esprime una sopravvalutazione del 30% circa.
A sostegno del titolo c’è una situazione finanziaria della società molto buona che ha permesso una politica di sviluppo mediante acquisizioni. L’indice di liquidità è pari a circa 2. Inoltre, il rapporto tra debito e capitalizzazione si aggira intorno al 55%.
Secondo il giudizio degli analisti, poi, riportato sulle riviste specializzate, il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione del 16,5% circa.