Sulla scia di news pubblicata su diverse riviste specializzate, si registra l’ottima performance di un titolo azionario che a maggio pagherà un dividendo del 7% e va sotto il nome di Banca MPS. Ci sono, quindi, tutte le condizioni affinché il rialzo possa continuare, ma fin dove potrebbe spingersi?
Le news che hanno interessato la banca senese
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Banca Mps ha attirato l’attenzione a Piazza Affari grazie a vari fattori, tra cui il report rialzista di Deutsche Bank che ha aumentato il target price delle azioni a 5,1 €. Inoltre, il mercato ha espresso interesse per il collocamento della quota del Tesoro, che ora ha nuovamente la possibilità di ridurre la sua partecipazione nell’istituto dopo che è scaduta la clausola di lock-up di 90 giorni, seguente la cessione del 25% annunciata precedentemente.
Si prevede che il Tesoro possa vendere una nuova tranche, tra l’8 e il 10% del capitale, e l’operazione potrebbe avvenire prima dello stacco della cedola, programmato per il 20 maggio. Nel frattempo, Banca Mps ha riportato un utile netto di oltre 2 miliardi nel 2023, tornando a distribuire dividendi dopo 13 anni, in anticipo rispetto al target di piano, con una previsione di cedola di 0,25 € per azione che alle quotazioni attuali corrisponde a un rendimento di oltre il 7%.
Il collocamento precedente del 25% del capitale di Banca MPS, avvenuto il 20 novembre, è stato realizzato a un prezzo per azione di 2,92 €, per un controvalore totale di circa 920 milioni di euro.
Ottima performance di un titolo azionario che a maggio pagherà un dividendo del 7%: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Banca MPS (MIL:BMPS) ha chiuso la seduta del 5 gennaio a quota 3,334 €, in rialzo dello 0,57% rispetto alla seduta precedente.
A seguito del forte rialzo, accompagnato da volumi in forte aumento, le quotazioni di Banca MPS, dopo quattro sedute consecutive al ribasso, hanno rotto al rialzo la forte resistenza in area 3,515 €. A questo punto il rialzo potrebbe continuare secondo lo scenario indicato in figura.
I ribassisti potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di chiusure giornaliere inferiori a 3,515 €.
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