Operazioni straordinarie fanno volare le azioni Conafi che adesso dovrebbero essere giunte al capolinea. D’altra parte, dopo un rialzo del 170% in due settimane una pausa di riflessione non potrebbe che fare bene. Prima di analizzare in dettaglio la situazione grafica, andiamo a guardare da vicino le cause che hanno spinto a un rialzo.
La valanga rialzista è scattata dopo che è stato pubblicato un comunicato stampa da parte di Conafi che recita quanto segue
Conafi S.p.A. (la “Società” o “Conafi”) holding di partecipazioni quotata sul mercato Euronext Milan comunica che nei prossimi giorni procederà alla valorizzazione della società controllata Integrated System Credit Consulting Fintech S.p.A. (“ISCC Fintech”) mediante l’operazione di quotazione ed ammissione alla negoziazione delle azioni e dei warrant di ISCC Fintech sul mercato Euronext Growth Milan (“EGM”, già AIM Italia) gestito da Borsa Italiana S.p.A. In data odierna, ISCC Fintech ha presentato a Borsa Italiana la Comunicazione di PreAmmissione, funzionale all’ammissione alla negoziazione delle proprie azioni e dei warrant sull’EGM.
Per quel che riguarda la valutazione del titolo notiamo che qualunque sia l’indicatore considerato Conafi è sopravvalutata.
Operazioni straordinarie fanno volare le azioni Conafi che adesso dovrebbero essere giunte al capolinea: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Conafi (MIL:CNF) ha chiuso la seduta del 10 dicembre a quota 0,80 euro in rialzo del 26,18% rispetto alla seduta precedente.
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Come si vede dal grafico, le quotazioni hanno raggiunto il III obiettivo di prezzo in area 0,755 euro, massima estensione del rialzo in corso. A questo punto, quindi, ci sono tutte le condizioni e le probabilità che si possa assistere a un movimento ribassista. In questo caso la massima estensione al ribasso si colloca in area 0,52 euro.
Per chi voglia investire sul titolo Conafi c’è un aspetto che non va trascurato nel modo più assoluto e ci riferiamo alla volatilità. Conafi, infatti, è più volatile del 90% dei titoli italiani negli ultimi 3 mesi, muovendosi tipicamente di +/- 26% a settimana. Ciò vuol dire che se da un lato sono possibili ampi movimenti a favore, dall’altro gli stessi potrebbero essere anche contrari esponendo l’investitore al rischio di forti perdite in conto capitale.
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