In Italia si contano 120 Ong attive nella cooperazione internazionale nell’aiuto umanitario e il valore economico è vicino al miliardo di euro. Tanti soldi finiscono nelle casse di queste organizzazioni ed aumentano ogni anno che passa. Nonostante i dubbi che si nutrono rispetto a queste organizzazioni umanitarie negli ultimi 5 anni sono stati ricoperti di tanti soldi. Il maggior numero di fondi arrivano dal pubblico. Siamo in un rapporto 60% dal pubblico contro 40% del privato. Facendo un raffronto tra 2015 e 2018 la crescita dei soldi ricevuti per l’attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale degli immigrati è al 28%.
Quali Enti pubblici finanziano le Ong
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Per il 35% ci pensa l’Agenzia italiana per la Cooperazione Aics e dal Maeci, il 35% dall’Unione Europea (UE+Echo), il 20% dagli enti territoriali attraverso la cooperazione decentrata e il restante 10% da agenzie delle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali.
I privati fanno la loro parte
Il 36,8% dal canale fiscale del 5×1000, 30,8% da donazioni o partnership con le aziende, 24,9%dalla filantropia delle Fondazioni, 7,5%dalle chiese e poi donazioni liberali individuali.
Nel mirino ma trasparenti rispetto agli altri
I miglioramenti dopo le polemiche sulla questione trasparenza si sono visti. Molte delle Ong fanno controllare il loro bilancio economico da un auditor di revisione indipendente in modo da avere un bilancio certificato. Non può che fare bene questa tendenza che supera addirittura quanto prevede la legge anticipando lo spirito della riforma del Terzo Settore.
Tanti posti di lavoro
Le attività delle Ong vanno comunque svolte da personale specializzato e i riflessi sull’occupazione sono importanti. Lavorano circa 22mila persone, più di 3mila in Italia tutti gli altri all’estero. Il 45% ha un contratto a tempo indeterminato, il 10% ha contratti a tempo determinato, il 29% contratto a progetto e il 15% attraverso consulenze a partita IVA.
Gli angeli del volontariato
Meritano di essere citati tanti altri che per spirito di solidarietà prestano la loro opera di volontari. Un sentiment che in Italia è molto alto: oltre 21mila persone.
Cooperazione internazionale
Ong italiane si muovono in Kenya, Mozambico, Etiopia, Senegal, Burkina Faso, Congo, Brasile, Palestina, Bolivia, India e Perù.
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