Il periodo dell’anno che va dalla primavera all’inizio dell’autunno, passando per l’estate, sarebbe ricco di insidie per i nostri amici a quattro zampe. In particolare, sarebbero i cani i più fragili ed esposti, amanti dell’aria aperta e passeggiatori seriali.
Durante queste tre stagioni, infatti, la natura si disseminerebbe di trappole realmente pericolose. Al di là del caldo, ci sarebbero piante a cui prestare attenzione, animali molesti, come serpenti o rane, e un’orda di insetti pruriginosi e succhia sangue.
Tra questi le zecche sarebbero le più famose, che con delle piccole “chele” bucano la pelle e risucchiano sangue, lasciando una bolla come segno del loro passaggio. Tuttavia, nonostante rubino la quasi totale attenzione dei padroni, ci sarebbe anche un altro insettino da non sottovalutare.
Di quale specie si tratta e del come mettere al sicuro il nostro Fido parleremo proprio nell’articolo di oggi.
Oltre che dalle zecche dovremmo proteggere il cane da quest’altro insetto silenzioso e potenzialmente pericoloso attivo durante l’estate e l’autunno
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Anche quest’insetto, grande appena qualche millimetro, rientrerebbe nella categoria degli ematofagi. Stiamo parlando del flebotomo o pappataci, parente stretto della zanzara.
Ad accumunarli è la fonte di nutrimento, il sangue, il periodo di attività, dalla primavera all’autunno durante la sera, e l’artefice della puntura, l’insetto femmina. A differenziarli, invece, sarebbe un dettaglio da non sottovalutare e cioè il fatto che il flebotomo agirebbe in assoluto silenzio.
La sua presenza, quindi, sarebbe praticamente inavvertibile e, nonostante ciò, il suo morso sarebbe pericoloso per il nostro cane. Infatti, quest’insetto potrebbe fare da veicolo per la leishmaniosi, una malattia che si potrebbe manifestare in diversi modi e che potrebbe risultare mortale per l’animale.
Per questo, allora, oltre che dalle zecche dovremmo proteggere il cane da quest’altro parassita, schierando in campo le diverse soluzioni a nostra disposizione.
Interventi diretti
Per proteggere il cane dalle punture di flebotomo o pappataci potremmo, innanzitutto, agire sul suo corpo. A dirci cosa fare sarà proprio il veterinario, suggerendoci i dispositivi medici più adeguati, come il vaccino o un antiparassitario, magari spot-on.
Oltre a ciò, sempre previo suggerimento medico, potremmo valutare dei prodotti naturali a base di olio essenziale di Neem o Tea tree oil. In commercio esistono spray, pipette e collari.
In alternativa, potremmo realizzare da soli la nostra miscela, diluendo 50 ml di acqua distillata e 5-10 gocce di olio essenziale. Con questa, poi, potremmo spruzzare tutto il manto, evitando la zona perioculare.
Interventi indiretti
Oltre a intervenire direttamente sul cane, potremmo agire sull’ambiente domestico in cui vive, creando delle barriere repellenti. Queste le potremmo innalzare coltivando delle comunissime piante. Al primo posto ci sarebbero le aromatiche, come quelle di timo e melissa, seguite dalle ornamentali, come quelle di geranio e citronella.
Infine, potremmo utilizzare delle trappole fotocatalitiche, dotate di luci e sostanze particolari che sarebbero in grado di attirare anche i flebotomi portandoli alla morte.
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