Oltre all’indennizzo dell’INAIL, al lavoratore infortunato sul lavoro spetta anche quest’altra ingente somma di denaro

infortunio

Un momento davvero difficile per un lavoratore può essere quello dell’infortunio sul lavoro. Soprattutto per alcune attività, i lavoratori, purtroppo, sono esposti al rischio di incidenti e di infortuni.
Proprio per questo, la legge prevede che per alcune attività, classificate come particolarmente a rischio, il datore abbia l’obbligo di assicurarsi presso l’INAIL. In caso di infortunio o incidente sul lavoro, ci sarà la denuncia dell’infortunio stesso all’INAIL che provvederà a pagare l’indennizzo al dipendente.

Oltre, a questo il codice civile e la legge 81/2008 prevedono che il datore di lavoro debba adottare una serie di misure di sicurezza. Queste misure di sicurezza servono a garantire la stessa e la salute dei lavoratori.
Il datore quando avvia un’attività deve assicurarsi, cioè, che i dipendenti lavorino in un posto sicuro. La sicurezza di un’attività si ottiene quando il responsabile adotta tutte le misure necessarie alla protezione dei dipendenti, in base alla prudenza, alla tecnica e all’esperienza.

Il danno risarcito dall’INAIL

Se il datore di lavoro non adotta tutte queste misure, viene sanzionato direttamente dal codice penale in maniera veramente molto seria. Infatti, oltre ad essere un valore in sé primario e fondamentale, la salute è necessaria al dipendente anche per ragioni economiche.
Se il lavoratore è giovane, si infortuna e perde la capacità di lavorare subisce un enorme danno economico. Dunque, oltre all’indennizzo dell’INAIL, se il lavoratore si infortuna in maniera seria, gli spetta anche un’altra ingente somma di denaro. Si tratta del risarcimento del danno.

Ha affrontato la questione il Tribunale di Padova, con la sentenza 404 del 2022. Con questo provvedimento i giudici hanno spiegato quali siano le somme che spettano al lavoratore infortunato, soprattutto nel caso specifico in cui subisca un infortunio che gli causi un invalidità permanente in giovane età.
L’indennizzo INAIL riconosce al dipendente il danno di tipo biologico, cioè la lesione della sua integrità fisica. Ancora meglio, gli riconosce il danno alla salute. Mentre non risarcisce il danno economico che l’infortunio comporta.

Oltre all’indennizzo dell’INAIL, al lavoratore infortunato sul lavoro spetta anche quest’altra ingente somma di denaro

Infatti, perdere, anche parzialmente, la capacità di lavorare costituisce un danno economico enorme che l’INAIL non risarcisce.
Se il datore di lavoro non ha adottato tutte le misure di sicurezza, sopra viste, sarà ritenuto responsabile dell’infortunio e dovrà risarcire al lavoratore, non tanto il danno biologico, perché per quello c’è l’INAIL, ma il danno economico da incapacità lavorativa. Secondo il Tribunale bisogna fare un calcolo piuttosto semplice.

Occorre guardare alla percentuale di invalidità causata dall’infortunio e all’età del dipendente. Più è giovane, più è alto il grado di invalidità, maggiore sarà il risarcimento. Più è anziano, minore è il grado di invalidità, minore sarà il risarcimento.
Dunque, per il calcolo del risarcimento del danno da perdita di capacità lavorativa, secondo il Tribunale, occorre guardare a questi 2 importanti parametri.

Approfondimento

1.000 euro di multa a dipendente e fino a 6 anni di reclusione per il datore di lavoro per questa violazione del codice penale

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