Entrare in banca e fare la fila allo sportello sembra ormai la scena di un film. Così come le lunghe code e le richieste di prelevare somme contanti di importi rilevanti. Infatti, sotto questo profilo la guerra al contante da parte del Governo ha avuto la meglio e l’ATM ha sostituito il cassiere. Ciò ha determinato la duplice conseguenza di poter controllare milioni di operazioni e di limitare gli importi prelevati. Tale limitazione però non consente di arginare il fenomeno dei pagamenti in contanti. Proprio per questo dal 2022 la soglia dei pagamenti in contante dovrà scendere al di sotto di 1.000 euro se non si vuole rischiare una sanzione salata. E in aggiunta, dal mese di aprile potrebbero scattare nuove commissioni sulle operazioni di rilievo. Infatti, oltre alle sanzioni su queste operazioni arriva il salasso sui prelievi di contante al bancomat.
Arriva la riforma e i rincari
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La concorrenza nel mondo bancario nel corso degli ultimi 10 anni ha livellato i costi dei servizi finanziari. Ciò soprattutto per quanto riguarda i costi del conto corrente che addirittura nel caso di qualche Istituto sono stati azzerati. In genere, oggi, la spesa di tenuta di un conto corrente è forfettaria anche se è sempre importante consultare questo documento per non perdere soldi. Ad ogni modo la spesa dovrebbe essere comprensiva dei costi dei prelievi presso tutti gli sportelli aderenti al circuito Bancomat. Ciò in virtù di un accordo che individua il costo del prelievo in 0,50 centesimi di euro. Un costo che, per l’appunto, diverse banche non fanno pagare ai propri clienti.
A rompere le uova nel paniere, però, è stata la paventata riforma della società Bancomat Spa. Quest’ultima propone di modificare il costo con una commissione che dipende dalla Banca proprietaria dell’ATM. Sembra palese, quindi, che si rischia di non sapere quanto sia il prezzo della commissione quando si preleva ad uno sportello di un istituto diverso dal nostro.
Oltre alle sanzioni su queste operazioni arriva il salasso sui prelievi in contanti ecco al bancomat
Ad intervenire è stata l’AGCM che ha avviato un’istruttoria per verificare il cosiddetto abuso di posizione dominante ai sensi dell’art.101 del TFUE. Pertanto, l’Autorità Garante da cui si attendeva certezza sui costi con il bollettino del 27 settembre 2021 ha rinviato la decisione. L’eventuale entrata in uso delle nuove commissioni è infatti prevista per aprile 2022. La buona notizia è che la società Bancomat spa ha comunicato la volontà di cambiare l’originaria riforma introducendo un tetto massimo a dette commissioni. Cosa che sicuramente implica maggiore trasparenza ma che non evita ulteriori aggravi di costi che potrebbero raddoppiarsi o triplicarsi.
Chi sarà penalizzato? Sicuramente i correntisti di banche con pochi sportelli o peggio chi intrattiene rapporti con banche online. Ma ciò che effettivamente spaventa è che questa riforma possa generare l’aumento di costi generali di tenuta del conto anche per le banche tradizionali. Quindi per risparmiare si potrebbe accendere un conto in una banca a grande capillarità. Oppure optare per ridurre i prelievi aumentando l’importo contante ma sempre senza esagerare. Pena il rischio di sanzioni e truffe.