Oltre alle pensioni di reversibilità l’INPS paga anche altri assegni mensili alle vedove di quest’età

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Se viene a mancare il titolare di una pensione il coniuge superstite riceve mensilmente il rateo spettante al defunto. L’importo del trattamento pensionistico potrebbe aumentare o diminuire a seconda di diversi fattori. In alcuni casi sono i limiti di reddito a far scendere l’ammontare degli assegni. In altri invece si matura il diritto a percepire somme di denaro in più rispetto al cedolino ordinario.

Ad esempio l’INPS versa fino a 655 euro in più sulle pensioni di reversibilità delle vedove in questi casi e con questi requisiti. Ma quasi sempre è necessario che sia l’interessato ad inviare un’esplicita richiesta all’Ente previdenziale. Solo raramente accade infatti che l’accredito avvenga in automatico e in assenza di un’apposita domanda. Chi percepisce la pensione dovrebbe quindi leggere e conoscere anche le più recenti disposizioni in materia previdenziale.

E in realtà sono in pochi a sapere che l’INPS sospende il pagamento delle pensioni per 2 mesi a chi non presenta questa documentazione per tempo. Prima di ricevere brutte sorprese sarebbe quindi opportuno mantenersi aggiornati. E ciò anche per non perdere l’occasione di aumentare l’importo del cedolino cui si ha diritto.

Infatti oltre alle pensioni di reversibilità l’INPS paga anche altri assegni mensili alle vedove di quest’età. Allo stesso modo vi è l’opportunità di ricevere fino a 1.270 euro di arretrati dall’INPS anche ai pensionati che presentano più tardi questa domanda. E si tratta di un’ottima occasione perché al momento del decesso del coniuge potrebbe venir meno la lucidità mentale. Diventa pertanto difficile sbrigare le diverse pratiche burocratiche per tempo e farsi riconoscere alcuni particolari spettanze cui si ha diritto.

Oltre alle pensioni di reversibilità l’INPS paga anche altri assegni mensili alle vedove di quest’età

Anche il coniuge superstite che percepisce il rateo mensile della reversibilità ha diritto alla cumulabilità dei redditi. Se infatti il vedovo o la vedova sono lavoratori possono ricevere tanto gli assegni di reversibilità quanto i ratei della pensione di vecchiaia. Pertanto quando raggiungono l’età pensionabile ovvero i 67 anni di età diventano titolari di trattamento pensionistico senza perdere il diritto a quello dei superstiti.

L’INPS eroga dunque un doppio trattamento economico al lavoratore che accede alla pensione a 67 anni con almeno 20 anni di contributi. Pur tuttavia la cumulabilità delle due prestazioni previdenziale vale solo entro specifici limiti reddituali. Per il 2021 la soglia di reddito da non supera è pari a 20.107,62 euro. Di conseguenza l’ammontare del trattamento alle vedove non subisce alcun taglio se l’ammontare complessivo dei redditi si attesta al di sotto di questa somma. Diversamente l’INPS provvede a decurtare gli importi mensili in base alle soglie di riduzioni presenti nel Decreto legislativo 335/1995.

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