Oltre all’assegno mensile questi pensionati possono ottenere le integrazioni sulle pensioni INPS e ricevere più soldi

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Uno dei problemi principali quando si raggiunge il collocamento in quiescenza è l’importo mensile che si riceverà a titolo di pensione. A volte i pochi anni di contributi, una carriera discontinua o salari molto bassi determinano una pensione davvero esigua. In simili circostanze è possibile che i titolari dei diversi trattamenti previdenziali ottengano delle somme aggiuntive. Oltre all’assegno mensile questi pensionati possono ottenere le integrazioni sulle pensioni INPS e ricevere più soldi. Di seguito illustriamo le principali forme di integrazione delle quali poter fruire.

Se non si possiedono contributi e il reddito è basso?

Quando i redditi del pensionato risultano particolarmente bassi e non si possiedono contributi, è possibile richiedere trattamenti specifici come la pensione sociale. I requisiti per ottenerla li abbiamo indicati nell’approfondimento “A chi spetta la pensione sociale INPS 2021”. Tale forma di sussidio, come prevede l’articolo 26 della Legge n. 153/1969, non risente degli anni di contributi versati. Ciò perché si tratta di un trattamento di tipo assistenziale e non previdenziale. Difatti, in alcuni casi anche le casalinghe possono richiedere la pensione sociale che nel 2021 ammonta a 460,28 euro mensili. La pensione sociale, dunque, è una possibile forma di garanzia alla quale i contribuenti con i requisiti necessari possono accedere presentando opportuna domanda. Chi invece una pensione la percepisce già ma presenta un importo particolarmente basso, cosa può fare?

Oltre all’assegno mensile questi pensionati possono ottenere le integrazioni sulle pensioni INPS e ricevere più soldi

Se la pensione è molto bassa, è possibile ricevere delle integrazioni mensili sugli assegni. Il primo aspetto da valutare è la compatibilità del proprio trattamento previdenziale con una forma di integrazione e le soglie di reddito previste. In simili circostanze, è possibile fruire dell’ausilio di un CAF, patronato o consulente esperto per capire se si possiedono i requisiti. Generalmente, le pensioni che si calcolano con il sistema contributivo offrono poche opportunità per l’integrazione al minimo ad esempio.

Le integrazioni alla pensione che si ricollegano al reddito possono essere diverse. Una delle più diffuse è proprio l’integrazione al minimo. Si tratta di un aumento dell’importo della pensione mensile fino a raggiungere un assegno di 515,58 euro nel 2021. Questa integrazione è accessibile a chi percepisce una pensione talmente bassa da non raggiungere neanche il minimo vitale che stabilisce la Legge.

Un’altra formula di ricalcolo prevede l’incremento al milione o della maggiorazione sociale. I soggetti che hanno compiuto il 70° anno di età possono ottenere tale incremento fino a raggiungere un assegno mensile di 651,51 euro. Attenzione anche in questo caso al reddito personale e dell’eventuale coniuge. Tale incremento scatta anche prima dei 70 anni in alcune situazioni di vita particolari.

Altra forma di aumento è la maggiorazione sociale come prevede la nota di Legge del 1998. In fine, alcuni pensionati possono maturare anche il diritto alla quattordicesima mensilità che, in base a reddito e contributi, può raggiungere i 655 euro.

Approfondimento

Le 5 pensioni INPS che hanno diritto alla quattordicesima mensilità

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