Oltre all’accompagnamento spettano 630 euro di assegni INPS per 18 mesi a contribuenti con questo reddito  

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I cittadini che non hanno a disposizione entrate mensili di un certo rilievo fanno fatica a pagare tutte le spese. I più colpiti dalla carenza di denaro sono proprio i soggetti incapaci di provvedere a se stessi senza l’aiuto altrui. Ai costi fissi delle utenze domestiche si aggiungono infatti quelli dell’assistenza a domicilio. Non sono pochi gli addetti alla cura che ogni giorno forniscono prestazioni a pagamento ad anziani e disabili.

Ogni mese molti titolari di indennità di accompagnamento sborsano somme di denaro per pagare badanti e personale sanitario. In alcuni casi invece è un parente stretto del disabile a prendersi personalmente cura dell’invalido. Conviene pertanto informarsi perché arrivano contributi economici di vario importo per 36 mesi anche ai familiari non conviventi. Fra i requisiti richiesti per accedere al beneficio finanziario non rientra infatti la convivenza con il soggetto da assistere.

Si tenga comunque presente che, in alcuni casi, oltre all’accompagnamento spettano 630 euro al mese per un anno e mezzo. Vi sono infatti prestazioni economiche che è possibile cumulare senza che l’una determini la decadenza dell’altra. Così come alcuni disabili possono ottenere dall’Ente previdenziale fino a 550 euro mensili anche con redditi superiori a 40.000 euro. Prima di erogare gli ammortizzatori si valutano infatti non solo i requisiti reddituali ma anche la gravità della limitazione psicofisica. Inoltre è possibile che la Commissione legale INPS riconosca il diritto all’indennità di accompagnamento anche ad anziani affetti da 2 comuni malattie. Chi già risulta percettore di accompagnamento ha comunque diritto a ricevere la pensione di cittadinanza.

Oltre all’accompagnamento spettano 630 euro di assegni INPS per 18 mesi a contribuenti con questo reddito

Si diventa infatti beneficiari di pensione di cittadinanza se si rispettano specifiche condizioni reddituali e anagrafiche. In base al Decreto legislativo 4/2019 il richiedente deve pertanto avere un’età pari o superiore ai 67 anni. Inoltre deve possedere un reddito familiare inferiore a 7.560 euro. Tuttavia contribuiscono ad aumentare la misura del reddito alcuni particolari trattamenti di assistenza. Nel reddito quindi si devono calcolare anche eventuali pensioni di invalidità, assegni ai disabili parziali, indennità di frequenza e pensioni sociali.

Non sono da includere nel reddito invece gli assegni di accompagnamento perché gli stessi vengono erogati senza limiti reddituali. Di conseguenza chi ogni mese riceve l’indennità di accompagnamento può comunque percepire la pensione di cittadinanza. L’importo mensile di quest’ultima prevede una quota base fino a 630 euro cui si potrebbe sommare una seconda quota. Ad essa hanno diritto però soltanto i richiedenti su cui gravano spese di locazione o di mutuo. Mentre i percettori del reddito di cittadinanza devono dopo 18 mesi chiedere il rinnovo del beneficio per le pensioni ciò avviene automaticamente senza alcuna sospensione.

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