Oltre alla pensione d’invalidità i malati di Parkinson hanno diritto anche a queste agevolazioni  

Parkinson

Secondo i dati del Ministero della Salute in Italia sono 230 mila le persone colpite dal morbo di Parkinson, nella maggior parte dei casi sono uomini. Il 70% dei malati ha più di 65 anni, mentre solo in una piccola percentuale può insorgere addirittura prima dei 50 anni. Questa malattia conduce purtroppo ad una progressiva disabilità motoria con relativa perdita di indipendenza a causa del rischio di cadute.

Secondo studi scientifici la spia del Parkinson arriva con sintomi spesso trascurati anche 20 anni prima, descritti in questo articolo. A causa dei suoi disturbi che possono diventare col tempo totalmente invalidanti, il nostro legislatore riconosce l’invalidità in varie percentuali e diverse agevolazioni. Infatti oltre alla pensione d’invalidità i malati di Parkinson hanno diritto anche a queste agevolazioni che a breve illustreremo.

Purtroppo ancora non esiste cura o farmaco per prevenire la malattia, ma soltanto trattamenti farmacologici per migliorare la qualità di vita dei pazienti. Come illustrato nell’articolo Straordinari questi farmaci che proteggono il cervello da Parkinson e Alzheimer. Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce la parte motoria, ovvero la parte che controlla l’equilibrio e i movimenti. Infatti, i suoi disturbi più comuni sono il tremore e la perdita di equilibrio, richiedendo costante assistenza.

Oltre alla pensione d’invalidità i malati di Parkinson hanno diritto anche a queste agevolazioni

Affinché l’INPS possa riconoscere l’invalidità, è necessario che il caso sottoposto all’esame della Commissione medica, sia ascrivibile agli stadi più avanzati della malattia. Ovvero, si prende come riferimento la cosiddetta scala di Hoehn e Yahr, che definisce i vari stadi della malattia. Tuttavia non tutti gli stadi danno diritto al riconoscimento d’invalidità, ma soltanto dal terzo in poi, quando si compromette l’equilibrio. Soltanto all’ultimo stadio viene riconosciuta l’invalidità al 100% con diritto all’accompagnamento, quando il paziente è allettato o sulla sedia a rotelle, se non aiutato.

In particolare, allo stadio 2-2,5 si riconosce un minimo di 61% fino ad un massimo di 70%. Mentre al terzo stadio è riconosciuta da un minimo di 71% fino al 90%. Infine al quarto e quinto stadio si può ottenere un minimo di 91% fino ad un massimo di 100%.

Come per ogni forma di invalidità, questa non si riconosce automaticamente, ma è necessario presentare la domanda e sottoporsi all’esame della Commissione Medica.

Qualora l’invalidità sia riconosciuta nella misura del 67%, si avrà diritto all’esenzione ticket per le visite specialistiche.

Il lavoratore, inoltre, presentando idonea documentazione medica, potrà chiedere, oltre ai permessi per eventuali visite specialistiche, la trasformazione del contratto da full-time in part-time. Come descritto nell’articolo Queste comuni malattie riconosciute come croniche potrebbero essere l’anticamera della pensione di invalidità.

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