Oltre alla pensione di reversibilità le vedove hanno diritto anche a questi assegni INPS presentando domanda

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Il coniuge superstite che risulta titolare di pensione di reversibilità, in alcune situazioni di vita può richiedere un incremento all’importo mensile. Questo consente di ricevere degli assegni più alti e adeguati a sostenere le spese che determinate circostanze comportano. Oltre alla pensione di reversibilità le vedove hanno diritto anche a questi assegni INPS presentando domanda. Di seguito illustriamo le principali condizioni che ammettono l’inoltro dell’istanza.

Il calcolo della percentuale

La pensione di reversibilità è uno dei trattamenti economici che spetta al coniuge superstite che risultava a carico del defunto contribuente. Questa tipologia di sussidio è la risultante di una forma di garanzia che si assicura al coniuge nella misura in cui viene a mancare il titolare della pensione. In simili circostanze, per inoltrare la domanda, è utile sapere quando si ha diritto alla reversibilità della pensione INPS e quali requisiti occorrono.

Come molti sapranno, il riconoscimento della pensione di reversibilità è soggetto al calcolo di una percentuale. Questo significa che in base al beneficiario, è possibile ricevere un assegno di importo differente. Prendiamo il caso più frequente della moglie o del marito vedovi. Generalmente, se il solo beneficiario è il coniuge superstite, si ottiene il 60% della pensione di defunto. Se invece sono presenti dei figli, si può raggiungere anche il 100%. Relativamente ai figli, questi possono conservare il diritto all’assegno anche dopo i 18 anni in alcuni casi. I dettagli li abbiamo indicati nell’approfondimento: “Anche con figli maggiorenni la reversibilità non si perde in questi casi”. Come integrare ulteriormente l’importo mensile?

Oltre alla pensione di reversibilità le vedove hanno diritto anche a questi assegni INPS presentando domanda

Laddove il coniuge superstite risulti essere inabile al lavoro proficuo, allora può richiedere una integrazione al sussidio mensile. Questo requisito prevede che il richiedente possieda una certificata e totale invalidità o che risulti essere titolare di assegno di accompagnamento INPS. Gli importi degli assegni sono variabili in base al reddito e oscillano tra i 20 euro circa e i 52,91 euro mensili. È indispensabile non superare determinate soglie di reddito oltre le quali il diritto all’assegno decade anche se si è in presenza dei requisiti sanitari. Nel 2021, ad esempio, la soglia limite oltre la quale decade il diritto corrisponde a 32.148,88 euro.

La presentazione della domanda di questi assegni per i vedovi superstiti può essere contestuale a quella della pensione di reversibilità, laddove sussistano i requisiti validi. In questo caso l’iter da seguire prevede l’accesso al portale INPS e alla sezione “Domande di Prestazione a Sostegni del Reddito-ANF”. Oppure, in alternativa, è possibile rivolgersi a CAF o patronato per il completamento dell’istanza. In alcune circostanze è possibile richiedere gli arretrati di 5 anni come abbiamo illustrato nell’approfondimento: “L’INPS paga fino a 5 anni di arretrati sugli assegni di queste pensioni”. Ecco dunque cosa fare per incrementare la reversibilità laddove possibile.

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