Oltre alla pensione di reversibilità e alle quote dell’eredità a questi familiari del defunto può spettare anche quest’altra ingente somma di denaro

pensione reversibilità

I legami familiari, oltre che fondare relazioni affettive molto strette, portano con sé implicazioni economiche importanti. È noto come la legge preveda la pensione di reversibilità in favore dei parenti più stretti di una persona defunta. Sostanzialmente si tratta di una percentuale della pensione del defunto che l’INPS attribuisce ai familiari supersiti in difficoltà economica. La pensione di reversibilità spetta al coniuge, anche divorziato, quando non si sia risposato.

Spetta anche ai figli minorenni, inabili oppure studenti fino ad una certa età, a seconda del percorso di studi. La Corte Costituzionale, con una recente sentenza la 88 del 2022, ha riconosciuto la pensione di reversibilità dei nonni anche ai nipoti. Questa sentenza dimostra come la legge prenda sempre più in considerazione la rilevanza del rapporto nonni nipoti, in passato sottovalutato.

I rapporti familiari

Un’altra sentenza, questa volta della Cassazione, che rimarca l’importanza del rapporto nonni nipoti è la numero 29332 del 2017. Questo provvedimento spiega che oltre alla pensione di reversibilità e alle quote ereditarie ai nipoti potrebbero spettare altre somme di denaro. In particolare, secondo la Cassazione il c.d. danno da perdita parentale sarebbe perfettamente configurabile anche in caso di perdita dei nonni.

Il danno da perdita parentale, sostanzialmente, è il danno subito da una persona per la perdita di un caro, quando causata dal fatto illecito di un terzo. Il caso tipico è quello dell’incidente stradale in cui perdono la vita alcune persone. I parenti di questi soggetti possono agire contro il colpevole dell’incidente che, in sede civile, gli dovrà risarcire anche questo tipo di danno. 

Oltre alla pensione di reversibilità e alle quote dell’eredità a questi familiari del defunto può spettare anche quest’altra ingente somma di denaro

La Cassazione si è pronunciata proprio su di un caso di morte da sinistro stradale. il Tribunale di Milano aveva condannato il colpevole dell’incidente a risarcire la moglie, i figli e la nipote convivente  per danno da perdita del rapporto parentale. Aveva, invece, escluso dal risarcimento i nipoti che non convivevano con il nonno. 

La Corte di Cassazione ha smentito i giudici di primo grado riconoscendo il risarcimento anche ai nipoti non conviventi. Ha spiegato che, infatti, la rilevanza affettiva del rapporto nonni nipoti non può misurarsi solo rispetto al parametro della convivenza. Secondo i giudici occorre indagare pienamente il tipo di rapporto affettivo intercorrente tra nipoti e nonni non conviventi. Ove questo risultasse stretto si potrebbe certamente configurare il danno da perdita parentale, e dunque il risarcimento del danno.

Approfondimento

A eredi e familiari del defunto può spettare l’eredità, la pensione di reversibilità e un altro cospicuo importo di denaro

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