Oltre alla Legge 104 con questi disturbi alimentari l’INPS paga un assegno di 287 euro senza limiti di età

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I disturbi alimentari sono patologie molto diffusi nella popolazione, soprattutto giovanile. Si stima infatti che circa 3 milioni di italiani soffrano di disturbi del comportamento alimentare. Tali disturbi sono causati da un’eccessiva preoccupazione per il peso corporeo fino ad arrivare a comportamenti che mettono a rischio la salute fisica e mentale. Ecco perché oltre alla Legge 104 con questi disturbi alimentari l’INPS paga un assegno di 287 euro senza limiti di età.

I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata e la bulimia nervosa. Questi disturbi in particolare insorgono, per la maggior parte, nelle ragazze, solitamente durante l’adolescenza, e nelle giovani donne.

Le conseguenze di questa patologia, se non curata e protratta nel tempo, possono essere gravissime, determinando anche la morte per complicanze cardiache. La malnutrizione infatti può causare lesioni all’apparato gastrointestinali, gravi problemi al cuore e ai reni. Nonché una demineralizzazione ossea che potrebbe degenerare in osteoporosi e sospensione del ciclo mestruale. Mentre da un punto di vista psichico, potrebbe portare a comportamenti ossessivi, depressione, difficoltà di concentrazione e nelle relazioni interpersonali.

Oltre alla Legge 104 con questi disturbi alimentari l’INPS paga un assegno di 287 euro senza limiti di età

Il nostro legislatore ha da sempre dimostrato interesse per le persone con disabilità, prevedendo forme d’assistenza e sostegno per le cure e visite specialistiche necessarie. Si pensi ad esempio, alle malattie diffuse dell’apparato digerente che danno diritto subito all’assegno d’invalidità INPS a qualunque età.

Le linee guida dell’INPS annoverano tra le malattie che possono dare diritto all’invalidità anche i disturbi del comportamento alimentare, in particolare l’anoressia e la bulimia. Nelle linee guida, ai fini dell’inquadramento medico legale dell’anoressia, si distinguono 3 classi funzionali in base alla condizione fisica e al decorso della malattia. L’insorgenza della malattia nel periodo prepuberale è un fattore di aggravamento nell’ambito del range valutativo. Pertanto, in tutti i casi, è prevista una revisione periodica della valutazione.

L’anoressia è una patologia invalidante e rientra, nelle linee guida dell’INPS, tra le malattie riguardanti l’apparato psichico.

Ecco le percentuali previste per questa patologia

L’anoressia lieve comporta una percentuale d’invalidità del 35%, moderata una percentuale del 45%, mentre grave comporta una percentuale che va dal 75% al 100%. Qualora i disturbi siano talmente gravi da compromettere l’ordinario svolgimento delle attività quotidiane si potrà chiedere anche il riconoscimento del diritto all’accompagnamento.

Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità sarà necessario dapprima munirsi della certificazione del medico attestante la patologia. Successivamente, entro 90 giorni, inoltrare la domanda all’INPS che provvederà a fissare la data entro cui sottoporsi all’esame medico da parte di un’apposita Commissione medica. Quest’ultima con un verbale stabilirà la percentuale d’invalidità. Avverso il verbale, qualora non dovesse riconoscere l’invalidità o riconoscere una percentuale più bassa, si potrà ricorrere innanzi all’Autorità giudiziaria.

Allo stesso modo l’INPS con mal di testa e depressione potrebbe riconoscere subito 287 euro mensili oltre la Legge 104.

Approfondimento

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