Tenere a bada i livelli di zuccheri nel sangue è fondamentale per poter affermare di godere di una buona salute. Quantità eccessive di glucosio, infatti, possono aumentare i rischi di varie patologie. Tra queste, possiamo annoverare tutte le malattie cardiovascolari (pressione alta, ictus, infarto), oltre ai danni ai reni e, in certi casi, agli occhi. Anche se la conseguenza più temuta rimane il diabete.
Eppure, un’illustre ricerca, condotta da studiosi olandesi e americani, avrebbe scoperto una nuova potenziale conseguenza. Secondo i ricercatori, oltre al diabete, glicemia e trigliceridi alti sarebbero entrambi spie della depressione. Lo studio, riportato anche sulle pagine della Fondazione Veronesi, dimostrerebbe l’esistenza di una relazione molto forte tra sintomi e malattia. Aiutati dalle parole degli esperti, cerchiamo di addentrarci nella questione e di passare in rassegna i fattori più evidenti di rischio.
Uno studio avrebbe scoperta la correlazione tra aumento del girovita e depressione
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Una ricerca, condotta in collaborazione dall’Università di Amsterdam e l’Università di Stanford, ha vagliato l’ipotesi di una correlazione tra metabolismo degli zuccheri e depressione.
Lo studio ha preso come campione oltre 3.000 pazienti, più 601 volontari (olandesi) che non avevano mai sofferto di patologie psichiatriche. I ricercatori hanno monitorato tutti i membri del campione dal punto di vista fisico e psichiatrico, dopo 2, 4, 6 e 9 anni.
In seguito alle analisi fatte, gli esperti hanno rilevato quanto segue: chi soffre di resistenza insulinica avrebbe più possibilità di ammalarsi di depressione.
La resistenza insulinica è una disfunzione del metabolismo, per cui il corpo non riesce a regolare i livelli di zuccheri nel sangue. Uno dei sintomi più frequenti della resistenza all’insulina è l’aumento del girovita di circa 5 centimetri. Questo porta gli esperti ad affermare che l’aumento del girovita, legato a questa sindrome metabolica, sarebbe annoverabile tra le spie della depressione.
Oltre al diabete, glicemia e trigliceridi alti potrebbero anticipare anche questa malattia che colpisce il cervello
Per chi soffre di resistenza all’insulina, il rischio di cadere in depressione aumenterebbe dell’11%, a quanto affermato dagli studiosi. Ma questo non è l’unico dato sconvolgente. Esisterebbero due altri fattori, che lascerebbero presagire la depressione. Il primo è il livello della glicemia, il secondo è il rapporto tra trigliceridi e colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo buono).
Nello specifico, a un innalzamento della glicemia pari sopra la soglia di 18mg/dl corrisponde il 37% in più di rischio di depressione. Mentre, nel caso di rapporto fortemente sbilanciato tra trigliceridi e colesterolo HDL, il rischio crescerebbe addirittura dell’89%.
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