In un periodo precario come quello che stiamo vivendo negli ultimi mesi, ogni entrata fa comodo alle famiglie italiane. Molte hanno visto i propri redditi ridursi a causa della pandemia. A questo, poi, si deve aggiungere il rincaro dei prezzi di carburanti e beni alimentari causato dal conflitto ucraino. Ed è sempre più difficile arrivare alla fine del mese con gli stipendi percepiti. In un ottica, quindi, in cui il potere di acquisto dei lavoratori è sempre minore, oltre al Bonus 200 euro per i rincari, arriva anche un altro beneficio. E ad erogarlo possono essere proprio i datori di lavoro.
Il buono benzina di cui non tutti sanno l’esistenza
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Il Bonus di 200 euro che il Governo ha stanziato quasi per tutti, non basta a far fronte agli aumenti di bollette e carburanti. Proprio per questo arriva anche il buono benzina che può arrivare fino a 458 euro ed è erogato dai datori di lavoro. Come precisa l’Agenzia delle Entrate nella circolare numero 27 dello scorso 14 luglio, infatti, non serve un accordo aziendale. E i datori di lavoro possono riconoscerlo anche “ad personam” ai propri dipendenti.
A poterlo erogare, oltre alle aziende, sono anche i lavoratori autonomi e i professionisti a tutti i propri lavoratori. Importante che questi ultimi siano titolari di reddito da lavoro dipendente. E questo significa che potrebbe essere riconosciuto anche ai cosiddetti co.co.co. Anche se inizialmente la novità doveva riguardare solo le aziende private, poi è stata estesa a tutti i datori di lavoro del settore privato.
Oltre al Bonus 200 euro per i rincari arriva il buono benzina da 458 euro
La novità vuole indennizzare i lavoratori dei maggiori costi che sono chiamati a sostenere a causa dell’aumento dei carburanti. E proprio per questo il Bonus in questione è esentasse. Il datore di lavoro può erogarlo anche subito ai propri lavoratori come ad personam e senza necessità di stipulare accordi preventivi. Ovviamente il beneficio non deve andare a sostituire eventuali Bonus legati ai risultati ma deve essere un qualcosa in più.
Ovviamente i buoni devono essere corrisposti per i rifornimenti di carburante o per la ricarica dei veicoli elettrici. A chiarirlo è proprio l’Agenzia delle Entrate. Ma attenzione, tali erogazioni non concorrono alla formazione del reddito solo qualora non superino, nel periodo di imposta, i 258,23 euro. Ma secondo l’AdE il limite può comprendere anche ulteriori 200 euro.
Proprio per questo motivo il datore di lavoro può erogare:
- 200 euro con buoni benzina;
- 258,23 euro di altri benefit (che possono comprendere anche ulteriori buoni benzina).
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