Quando un cittadino è in debito con il Fisco, è possibile che si attuino delle azioni di riscossione tese a recuperare le somme dovute. Si definisce “pignoramento” quell’atto giuridico che consiste appunto nell’espropriazione forzata di beni di diversa natura e valore. Tuttavia, esistono dei limiti inviolabili a tale atto esecutivo che in qualche modo offrono garanzia al debitore stesso. Difatti, oltre ai viveri ecco i beni che l’Agenzia delle Entrate non potrà mai pignorare.
Come funziona il pignoramento dei beni
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Coloro che non pagano le tasse presto o tardi subiscono delle azioni di recupero dei crediti da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. In questo caso, l’azione di riscossione può avere come oggetto somme di denaro, beni mobili o beni immobili. Generalmente, questa azione si esegue per mezzo di un atto notificato secondo quanto stabilisce l’art. 543 del codice civile. L’azione di pignoramento crea un vincolo di destinazione sui beni che colpisce. Questo significa che il proprietario non può più liberamente disporre degli stessi in quanto essi servono a soddisfare il diritto del credito del creditore. In quest’ottica, un cittadino che abbia contratto una serie di debiti con il Fisco può a ragione temere per qualsiasi bene in proprio possesso? Quali limiti esistono a tali azioni esecutive?
Oltre ai viveri ecco i beni che l’Agenzia delle Entrate non potrà mai pignorare
Nella situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, diversi decreti hanno sospeso le azioni esecutive verso molti cittadini. Queste misure hanno disposto delle proroghe sulle azioni esecutive che risultano tuttavia solo sospese, non annullate. Dunque, quali sono i beni che l’Agenzia delle Entrate non può aggredire quando non si pagano le cartelle esattoriali?
Una prima questione riguarda la prima casa. Generalmente, se il creditore è un agente pubblico, la prima casa non può subire il pignoramento. Tuttavia, esistono delle eccezioni che espongono a tale rischio come abbiamo indicato nell’articolo “Quando l’Agenzia delle Entrate può pignorare la prima casa”.
Fatta questa premessa, attualmente la Legge stabilisce la tutela della dignità e del diritto alla sopravvivenza e per tale ragione fissa dei limiti al pignoramento. In questo caso, si fa riferimento a quanto stabilisce l’articolo 514 del codice di procedura civile che individua i beni mobili impignorabili dal Fisco. Si tratta di biancheria, letto, tavoli e sedie utili alla consumazione dei pasti, animali da compagnia o utilizzati a scopo terapeutico. Inoltre, non si possono pignorare quei beni indispensabili al minimo sostentamento come stufe, frigorifero, fornelli da cucina e utensili di casa o cucina. Rientrano nell’elenco anche gli oggetti sacri per esercitare il culto e l’anello nuziale. Attenzione a ricordare che esistono almeno 3 casi in cui non si deve pagare una cartella esattoriale e quindi non si è esposti al pignoramento.
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