Quando iniziamo a soffrire di reflusso gastrico e di dolori allo stomaco e al petto, il problema potrebbe essere di tipo infiammatorio. A creare l’irritazione potrebbe essere la presenza di un’ernia iatale. Che cosa sarebbe l’ernia iatale? Si tratterebbe di una sporgenza di una parte dello stomaco attraverso l’orifizio del diaframma in cui passa l’esofago. Darebbe vita a una risalita dei succhi gastrici che farebbe irritare la muscosa e da questo dipenderebbero i bruciori di stomaco. In questi casi anche il bruciore retrosternale potrebbe essere una conseguenza. Il rigurgito acido inoltre potrebbe causare dolori toracici assimilabili a disturbi più gravi come gli attacchi cardiaci.
Da cosa potrebbe dipendere la comparsa dell’ernia? Lo stile di vita sarebbe una delle cause che darebbe vita a questo problema facendoci soffrire ogni volta che mangiamo. Modificarlo potrebbe portare dei benefici. Per stile di vita s’intenderebbe stress, alimentazione scorretta, consumo di alcolici e bevande gassate, fumo e mancanza totale di attività sportiva. Agendo su questi fattori si potrebbero ottenere dei miglioramenti ed evitare di abusare dei medicinali prescritti nella fase più acuta. Il problema dell’ernia iatale potrebbe causare reflusso soprattutto durante il cambio di stagione quando l’organismo è più debole.
Irritazioni e infiammazioni
Indice dei contenuti
Oltre ai medicinali anche lo stato fisico in cui ci troviamo potrebbe avere questo tipo di conseguenze. Se siamo in gravidanza, oppure sovrappeso, se soffriamo di tosse cronica oppure abbiamo subito un trauma addominale l’ernia iatale potrebbe irritarsi. Fumo, sforzi fisici che non sono alla nostra portata o indumenti di misura sbagliata, stretti o attillati, potrebbero peggiorare la situazione.
L’acqua è uno dei pochi elementi sempre consigliati dai medici in qualunque circostanza. Bere molta acqua ogni giorno aiuterebbe a eliminare l’acido dall’esofago, diluire i succhi gastrici, alleviare il disturbo. La quantità minima consigliata sarebbe composta da 8 bicchieri. Il tipo di acqua dovrebbe essere naturale, oppure minerale alcalina senza addizione di anidride carbonica. Dovremmo bere piccoli sorsi frequenti non solo durante i pasti ma durante tutta la giornata.
Quando interviene il medico
Oltre ai medicinali anche i cambiamenti dello stile di vita potrebbero essere tra i consigli che i medici ci danno quando parliamo di reflusso gastrico. Durante la fase acuta, però, i medicinali potrebbero essere necessari. Quelli maggiormente prescritti sono H2 bloccanti che regolano l’istamina, antisecretivi, calmanti per placare gli effetti dati dall’acido cloridrico. Un misto di antiacidi e inibitori della pompa protonica dovrebbe inizialmente ottenere un buon effetto, poi dipende da noi. Se vogliamo risolvere il problema dovremmo prendere in mano la situazione. Gli effetti di un’ernia iatale irritata sono preoccupanti quando non conosciamo lo stato di salute del nostro apparato digerente. I dolori al petto sarebbero simili a quelli di un attacco di cuore e potremmo spaventarci prima della diagnosi.
L’esomeprazolo sarebbe considerato dagli addetti ai lavori il miglior protettore per lo stomaco. Ridurrebbe l’acidità con il doppio dell’efficacia rispetto ad altre sostanze. Migliorerebbe la situazione del reflusso già dopo la prima settimana. Eviterebbe all’acido di tornare una volta cambiate le abitudini alimentari.
Cosa fare con la dieta e gli orari
Tutti i cibi che non apportano altra acidità allo stomaco sono consigliati e oltre ai medicinali anche le tisane dovrebbero essere inserite nel regime alimentare. Partiamo dalla dieta. Esclusi gli agrumi, la frutta si potrebbe mangiare, compresi i frutti rossi. Le verdure fresche come asparagi, carote, zucchine e carciofi non dovrebbero mancare. Cereali integrali, frutta secca e latte scremato potrebbero essere la base per la colazione. Anche il kefir.
Evitiamo pasti troppo grassi e abbondanti, mastichiamo molte volte il cibo perché, come suggeriscono i nutrizionisti, la digestione inizia nella bocca. Dopo aver mangiato aspettiamo qualche ora prima di assumere frutta o bere acqua. Cerchiamo di anticipare l’orario della cena e andiamo a letto diverse ore dopo aver cenato. Mangiare tardi e andare a letto tardi potrebbe irritare l’ernia iatale. Cerchiamo di dormire con la testa leggermente sollevata ed evitiamo di sdraiarci sul divano dopo aver mangiato, oppure anche a digiuno se siamo abituati a tenere lo stomaco più in alto della testa.
Se ci piace la pizza mangiamola bianca, senza pomodoro, formaggi o insaccati. La mozzarella dovrebbe essere di mucca. Le patate potrebbero far parte della dieta, ma non fritte. Le fritture andrebbero evitate mentre dovremmo fare scorta di omega 3. Tutto ciò che limita l’azione dei radicali liberi potrebbe aiutare l’organismo. Se ci piace il formaggio scegliamo Grana Padano DOP, primo sale e fiocchi di latte.
Oltre ai medicinali anche 3 rimedi fitoterapici
Per le proprietà antinfiammatorie, spasmolitiche e protettive la liquirizia sarebbe tra i 3 rimedi naturali da utilizzare per integrare la dieta. Nessuno pensa mai alla liquirizia, così come all’Altea o alla Scutellaria. Sono piante emollienti ricche di mucillagini che prese grazie alla Tintura Madre potrebbero creare un’azione analgesica con cui limitare i disturbi.
Agiscono anche sul sistema nervoso centrale e potrebbe dare benefici dal punto di vista psicosomatico. Oltre ai medicinali anche le erbe non dovrebbero essere trascurate per questo problema che rischierebbe di renderci molto complicate tutte le nostre giornate.