Oltre agli anziani anche chi soffre di queste particolari patologie rischierebbe una carenza di vitamina D secondo la scienza

vitamina D

La indichiamo solitamente come vitamina, anche se sarebbe più corretto definirla un pre-ormone: parliamo della vitamina D. Questo importante nutriente si potrebbe assimilare in diversi modi, senza dimenticare che anche il nostro corpo potrebbe autoprodurlo.

L’alimentazione è un primo sistema per integrarla regolarmente. Crusca, tuorlo d’uovo e alcuni pesci oltre a tonno e salmone ne sono ricchi. Un altro grande alleato è poi il sole, soprattutto nel periodo da marzo a novembre. L’importanza della vitamina D per l’organismo è fuori discussione e per questo dovremmo sempre assicurarci di averne a sufficienza.

Per alcuni soggetti, però, il rischio di non avere una quantità sufficiente di questa vitamina nel corpo aumenta. Si tratterebbe perlopiù di chi soffre di determinate malattie che ne pregiudicherebbero il corretto assorbimento. Vediamo a quali ci riferiamo.

Ossa forti e metabolismo attivo

La vitamina D apporterebbe vantaggi notevoli per il corretto funzionamento dell’organismo. Il suo ruolo principale sarebbe quello di favorire il metabolismo del calcio e del fosforo, due minerali di grande importanza.

Oltre a questo, rafforzerebbe anche le ossa dello scheletro, stimolandone lo sviluppo e promuovendone elasticità e forza. Tutto questo sarebbe utile a prevenire l’insorgenza di malattie ossee come l’osteomalcia o il rachitismo. In più, alcune ricerche avrebbero dimostrato la sua utilità per il sistema nervoso, immunitario e cardiovascolare.

Come abbiamo detto, la vitamina D si potrebbe assumere tramite il sole e l’alimentazione. Anche il nostro corpo provvederebbe a produrla, per fortuna. Purtroppo, però, in alcuni casi la sintesi diventa estremamente complessa e un deficit di questa vitamina non sarebbe raro.

Oltre agli anziani anche chi soffre di queste particolari patologie rischierebbe una carenza di vitamina D secondo la scienza

Vi sono alcune categorie di individui che, loro malgrado, rischierebbero più di altri una mancanza di vitamina D. I primi della lista sarebbero gli anziani, che faticherebbero particolarmente a sintetizzarla attraverso la pelle. Segue poi chi ha la carnagione scura e le donne incinte o che allattano.

Ma attenzione, perché gli studi suggeriscono che anche gli individui che hanno questi specifici problemi di salute sarebbero a rischio:

  • obesità;
  • malattie intestinali che generano malassorbimento;
  • malattie dermatologiche estese (psoriasi, vitiligine ecc.);
  • patologie epatiche e renali;
  • osteoporosi e osteopenia.

Dunque, oltre agli anziani anche chi soffre di queste particolari patologie rischierebbe una carenza di vitamina D secondo la scienza. Ricordiamo che non vi sono sintomi specifici che possano ricondurre a tale mancanza. Per scoprirlo potrebbe essere necessario sottoporsi ad appositi esami del sangue. Per le cure necessarie, invece, si consiglia sempre di consultare uno specialista o il medico di fiducia.

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