Con l’arrivo della pandemia, i concorsi pubblici hanno subito un drastico cambiamento nelle modalità di espletamento. Dalle lunghe e farraginose prove scritte e orali precedute quasi sempre da una preselezione, siamo giunti adesso ad un solo quiz a crocette. Tanti concorsi, infatti, si stanno svolgendo in modalità semplificate sia in relazione al luogo che al test da superare.
Sappiamo bene che in passato la selezione per funzionari o impiegati ministeriali si svolgeva prevalentemente e unicamente a Roma, mentre adesso non è più così. Allo stesso modo, i concorsi indetti dalle amministrazioni locali o regionali avevano come unica sede il capoluogo o la città di riferimento, con eccezionali variazioni. Oggi, invece, la necessità di rendere il reclutamento nella PA più semplice e agevole, ci ha spinti verso un’altra direzione. Si tratta della “direzione” delle prove a distanza, magari comodamente da casa propria con l’ausilio del pc.
Una grande innovazione, che ha garantito notevoli benefici, soprattutto economici, sia ai candidati che alle amministrazioni.
Bene, ma accanto a queste novità apportate in un’ottica di semplificazione, ve n’è un’altra fresca fresca e che forse molti non si aspettavano. Scopriamola insieme.
Oltre a quiz e temi, sarà questa la nuova prova da superare in un concorso per entrare nella PA
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Non ci riferiamo al luogo e tanto meno alle domande a risposta multipla, bensì all’accertamento delle soft skills. Proprio come un’azienda privata, anche la Pubblica amministrazione intende reclutare i suoi futuri funzionari attraverso questo importante step.
Quando si parla di soft skills, ci si riferisce in particolare alle competenze relative alla risoluzione dei problemi ed al lavoro sotto stress. Per lo Stato, infatti, è importante che gli aspiranti futuri dipendenti pubblici dimostrino reattività, resilienza e buone capacità comunicative. Si pensi al famoso lavoro di gruppo, di cui tanti parlano e che spesso risulta molto problematico in ambito lavorativo. Non è sempre facile andare d’accordo con i colleghi e tantomeno gestire un team formato da più persone.
Ecco, è proprio in questo contesto che si inseriscono le soft skills richieste dall’amministrazione, che vorrebbe anche avvalersi dell’ausilio delle agenzie private.
Il modello di riferimento da utilizzare potrebbe provenire dall’EPSO, a cui l’Unione Europea ricorre per reclutare i suoi funzionari istituzionali.
Oltre a quiz e temi, ecco una grande novità che metterà in evidenza le competenze professionali e personali acquisite nel corso degli anni.
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