La cucina si potrebbe dire che è la zona dove si passa più tempo in casa. Non a caso è l’ambiente in cui si preparano gustosi piatti e dove ci si ritrova anche a mangiare insieme. Le mamme in genere passano molto tempo accanto ai fornelli a gas, soprattutto quando le pietanze sono impegnative.
Da tanti anni in Italia si cucina con il gas. Prima vi erano le bombole, che bisognava sostituire ogni volta e che non sono del tutto scomparse, ma nelle grandi città si fa largo uso del gas metano. È il gas che si trova nel sottosuolo e, attraverso un sistema lunghissimo di grandi tubature, giunge fino a casa.
Le prime cucine a gas
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Ad esso si allacciano le cucine, le tubature dell’acqua sanitaria e anche i termosifoni per dare calore alla casa. Tuttavia, pochi sanno che le cucine a gas nascono circa un secolo fa. A differenza di quelle a legna, avevano il vantaggio che potevano essere spente quando si voleva. Certamente il gas era diverso da quello che si utilizza oggi.
Accanto alle cucine a gas, si diffondono piano piano anche quelle a induzione. Queste sfruttano un campo magnetico che riscalda la zona d’appoggio della pentola. Per quanto diffusissime, le cucine a gas non sono così innocue come sembra. Infatti, tra i tanti elettrodomestici che utilizzano il gas, la cucina emette direttamente in casa i gas di combustione.
Oltre a inquinare l’aria di casa, pochi sanno che le cucine a gas pesano sulla bolletta molto più di quest’altro modello
A gennaio di questo anno in America hanno eseguito dei rilevamenti sulle cucine a gas nelle varie abitazioni dello Stato della California. I risultati sono stati inaspettati.
Durante la combustione del metano si producono dei gas come formaldeide, monossido di carbonio e ossidi di azoto. Per chi ha la cappa a sbocco esterno, queste sostanze poco benefiche dovrebbero fuoriuscire dall’abitazione. Ma molti hanno le cappe a circuito interno e spesso restano spente.
Ora senza una cappa accesa, le emissioni di biossido di azoto sono superiori a quelle consigliate dall’OMS. La cosa più strana è che queste emissioni sono state rilevate anche a piano cottura spento. Si tratta cioè di piccole fughe di gas e ciò indipendentemente se la cucina sia nuova o piuttosto vecchiotta.
Un modello alternativo
Per chi volesse sentirsi più sicuro in casa, un’alternativa potrebbe essere la cucina a induzione. Certo esiste anche la piastra elettrica su cui poter cucinare. I piani a induzione ne sono la versione moderna. Le pentole si appoggiano su piastre in vetroresina, a cui il calore arriva direttamente, senza disperdersi.
Mentre la fiamma del gas disperde la metà del calore nell’aria, quella a induzione lo fa solo per il 10%. Il restante 90% arriva tutto in pentola. Ne consegue che su una fattura di 50 euro di gas per cucinare, 25 euro si sono dispersi nell’aria.
Un modo alternativo per risparmiare e inquinare meno. Il calore del gas metano contribuisce a far aumentare la temperatura del Pianeta e l’effetto serra. Dunque, oltre a inquinare l’aria di casa, le cucine a gas consumano parecchio.
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