L’infiammazione provocata dalla gastrite può diventare talmente invalidante da consentire di richiedere la pensione di invalidità, l’accompagnamento e la Legge 104?
Parlare di gastrite a volte è molto riduttivo e chi ne soffre sa bene di cosa stiamo parlando. Le patologie gastriche, anche quando non sono particolarmente gravi, provocano disturbi come bruciore, nausea e mal di stomaco. Questi non permettono di vivere e lavorare serenamente e possono avere un impatto davvero negativo sulla vita quotidiana. Ma ci sono casi in cui queste patologie si aggravano talmente tanto da compromettere non solo le attività professionali ma anche le capacità di vivere in autonomia la propria quotidianità. Oltre a curare la gastrite con questa patologia a volte è possibile avere anche degli aiuti da parte dello Stato, vediamo quando.
Una patologia comune ma a volte invalidante
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La gastrite altro non è che l’infiammazione della mucosa dello stomaco. Può essere una patologia che dura pochi giorni ma può anche diventare cronica e, quindi, protrarsi nel tempo. Può dipendere da diversi fattori ma i sintomi sono quasi sempre gli stessi tra i quali ricordiamo un dolore sordo all’addome, nausea, vomito. A cui aggiungere, diminuzione dell’appetito, gonfiore, dimagrimento.
Nella maggior parte dei casi la gastrite non è un disturbo pericoloso per la salute. Ma se non curata in modo adeguato può portare alla perforazione delle pareti dello stomaco e alla formazioni di ulcere. E a sanguinamenti. Si può chiedere il riconoscimento dell’invalidità civile se si soffre di ulcera ma è bene sapere che la percentuale riconosciuta è molto bassa. Si parla di un 10% che nei casi più gravi può arrivare anche al 30%. Troppo poco per avere diritto alla pensione di invalidità.
Oltre a curare la gastrite con questa infiammazione si ha diritto a riconoscimenti economici
Ad oggi le patologie gastriche che permettono di avere diritto alla pensione di invalidità sono diverse e ne ricordiamo qualcuna:
- la stenosi esofagea con ostruzione serrata: si tratta di una patologia molto seria che comporta il riconoscimento del 100% di invalidità con indennità di accompagnamento. Comporta un restringimento dell’esofago che può essere risolto solo con una entero stomia gastrica;
- cirrosi epatica di classe C di Child Pugh, che prevede il riconoscimento di una invalidità variabile dall’81 al 100%. Spetta l’assegno di invalidità civile e nei casi più gravi l’indennità di accompagnamento;
- colite ulcerosa e morbo di Crohn che prevedono il riconoscimento di una invalidità dal 61 al 100%. A partire dal 74% spetta l’assegno di invalidità civile.
Gastrite cronica, nessun diritto per il malato
Anche se la gastrite cronica, quindi, può essere anche invalidante, per il malato non ci sono agevolazioni o diritti particolari. Ovviamente ha diritto a giorni di malattia quando il dolore è talmente forte da non permettergli di svolgere normale attività lavorativa. Ma non ci sono riconoscimenti di invalidità civile, indennità di accompagnamento o Legge 104. Poiché si tratta di una patologia che può essere curata.
Il consiglio principale per chi soffre di gastrite, quindi, è quello di rivolgersi al proprio medico curante quanto prima e di evitare di mangiare tutti quei cibi che ne aggravano i sintomi.
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