Oltre a corsa e camminata, anche questi 2 esercizi frenerebbero demenza e declino cognitivo negli anziani

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La demenza e il declino cognitivo colpiscono una persona ogni quattro secondi, secondo i dati. Prima dei 60 anni, sviluppare queste malattie neurodegenerative è molto raro. Passati i 60 anni, però, il cervello si indebolisce ed è più vulnerabile. È proprio in questa fase della vita, allora, che dobbiamo fare qualcosa per prevenire la malattia. Abbiamo già visto sulle pagine di ProiezionidiBorsa che l’esercizio aerobico può dare grandi benefici contro il declino cognitivo. Sono varie le ricerche che lo confermano. Una in particolare, però, riportata dall’Istituto Superiore di Sanità, aggiunge altre 2 attività alla lista di quelle amiche del cervello. Oltre a corsa e camminata, anche questi 2 esercizi frenerebbero demenza e declino cognitivo negli anziani, stando a quanto rilevato dai ricercatori. L’insieme di attività prettamente aerobica e non sembrerebbe dare effetti visibili sui pazienti, frenando il restringimento dell’ippocampo.

Oltre a corsa e camminata, anche questi 2 esercizi frenerebbero demenza e declino cognitivo negli anziani

Ci sono novità circa la prevenzione di demenza senile e declino cognitivo. A dirlo è un autorevole studio condotto dai ricercatori dell’University of British Columbia di Vancouver e pubblicato sul “British Journal of Sports Medicine”.

Lo studio ha preso come riferimento un campione di 86 donne, tutte di età compresa tra i 70 e gli 80 anni. I membri del campione erano tutti accomunati da un principio di declino cognitivo, preludio alla demenza.

Nella prima fase dello studio, i ricercatori hanno sottoposto il campione a uno screening per misurare la dimensione dell’ippocampo. Dopodiché, i ricercatori hanno proposto al campione un ciclo di sei mesi di allenamento. L’allenamento consisteva in due sessioni di esercizio aerobico alternate a sessioni di forza muscolare ed esercizi di equilibrio. Le donne che hanno completato il ciclo di allenamento hanno preso nuovamente le misure dell’ippocampo, confrontandole con quelle di sei mesi prima.

L’ippocampo aumenta le dimensioni con l’attività fisica, ma occhio alla memoria

Solamente 29 donne del campione hanno completato i sei mesi di esercizi aerobici e non. In queste, però, le dimensioni dell’ippocampo sono addirittura aumentate, alla fine del ciclo di allenamento. Il resto del gruppo non ha raggiunto gli stessi risultati.

Il connubio tra attività aerobica, come corsa e camminata, ed esercizi per forza muscolare ed equilibrio sembrerebbe vincente contro demenza e declino cognitivo. Gli studiosi, però, hanno notato comunque una perdita di memoria verbale, anche in concomitanza con l’aumento dell’ippocampo. Gli studiosi non hanno ancora spiegato le ragioni di questo effetto sulla memoria, indicativo della complessità del nostro cervello.

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