Oltre a bresaola e fesa di tacchino ecco i salumi più leggeri con pochi grassi e sale da mangiare anche a dieta con colesterolo e ipertensione

salumi

I salumi appartengono alla categoria delle carni lavorate, infatti per permetterne la conservazione e per farli durare per periodi più lunghi spesso vengono aggiunti sale e conservanti in quantità diverse.

I salumi, anche detti insaccati, sono un tipo di alimento molto pratico adatto alla vita frenetica, perché pronti all’uso. Ideali da consumare come spuntino o da aggiungere ad un panino, sono ottimi anche come antipasto. Ancora più gustosi se consumati affiancati da formaggi. Tuttavia anche nel caso dei formaggi, bisogna prestare attenzione alle componenti di grasso e sale, infatti ecco quale sarebbe meglio consumare a dieta.

Ricordiamo che entrambe le categorie di alimenti sono altamente processati e ricchi di grasso pertanto è bene consumarne in quantità ridotte.

Oltre a bresaola e fesa di tacchino ecco i salumi più leggeri con pochi grassi e sale da mangiare anche a dieta con colesterolo e ipertensione

Di salumi ne esistono di tante varietà dalla bresaola, al prosciutto crudo e cotto, alla fesa di tacchino, alla coppa, al capicollo per arrivare allo speck e al salame.

Salumi magri

Sul podio dei salumi più magri resta sempre la bresaola, un affettato che deriva dalla carne salata di manzo con un valore proteico elevato. La bresaola sembrerebbe avere un bassissimo impatto sul colesterolo tuttavia sembrerebbe poco indicata in caso di diete iposodiche.

Sì anche al prosciutto cotto di alta qualità, che va consumato privo della parte grassa e soprattutto scelto tra quelli che non contengono derivati del latte. In realtà anche il prosciutto crudo ben digrassato sembrerebbe apportare un quantitativo calorico non molto elevato; tuttavia, la sua percentuale di proteine non sarebbe così alta, inoltre avrebbe una percentuale di sale importante. Pertanto meglio consumarlo non oltre una volta ogni due settimane.

Anche la fesa di tacchino e il pollo arrosto sono indicati nelle diete povere di calorie, la differenza sta nel fatto che questi due salumi sono meno ricchi di proteine e più ricchi di zuccheri. Da consumare sempre con moderazione con cadenza di una, due volte a settimana.

Sì anche al lonzino un particolare affettato, che deriva dalle parti più nobili del suino. Un prodotto abbastanza magro che non risulta per nulla salato.

Da evitare

Bandito o concesso in rarissime occasioni è il salame. Il salame infatti è tra i salumi più grassi e unti pertanto è sconsigliato da consumare con frequenza.

Lo stesso vale per la mortadella e la coppa nonché per la pancetta.

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