Non sono pochi i risparmiatori che stanno valutando i 3 vantaggi di usare carte prepagate senza conto corrente e senza controlli dell’Agenzia delle Entrate. E ciò perché il denaro in deposito presso istituti bancari o postali comunque è esposto al rischio di verifiche fiscali. Anche il contribuente che invia la domanda per ottenere bonus, incentivi o assegni familiari non deve escludere l’eventualità di controlli relativi ai risparmi in banca o posta. A tal proposito i nostri Esperti hanno già indicato quanti soldi conviene tenere sul conto corrente per non subire controlli dell’Agenzia delle Entrate. E in particolare ci si interroga in merito alla convenienza di aprire più conti e magari intestarli o cointestarli a familiari.
Non tutti i risparmiatori sono infatti consapevoli che il Fisco può effettuare verifiche a più ampio raggio che coinvolgono anche coniugi, figli o genitori anziani. Nello specifico oltre a bonifici e versamenti ecco quali conti e libretti postali dei parenti rischiano accertamenti del Fisco e potrebbero far scattare sanzioni pecuniarie. L’obiettivo delle indagini resta quello di sgominare i tentativi di evasione fiscale e di portare a galla i redditi a neri. A ciò si aggiunga l’intenzione di frenare la circolazione e il riciclaggio di denaro sporco tramite la limitazione dell’utilizzo dei contanti. Nonostante ciò ricordiamo che non sono previste multe dell’Agenzia delle Entrate per questi 3 versamenti di soldi contanti sul conto corrente.
Oltre a bonifici e versamenti ecco quali conti e libretti postali dei parenti rischiano accertamenti del Fisco
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Fra i movimenti bancari e postali più a rischio di accertamenti vi sono quelli che prevedono il trasferimento di somme di denaro. Il passaggio dei soldi può avvenire tramite bonifico, assegno o versamento di contanti allo sportello. Vi sono tuttavia alcune operazioni sul conto o sul libretto che destano sospetti e lasciano presumere l’esistenza di entrate non riportate nella dichiarazione dei redditi.
In base a quanto dispone la sentenza n. 18109/2021 della Cassazione sono assolutamente legittimi i controlli del Fisco sui conti dei familiari. Ciò significa che se vi è presunzione di evasione fiscale da parte di un singolo contribuente gli accertamenti possono estendersi ai depositi bancari dei parenti. In particolare potrebbero essere oggetto di accertamenti proprio i conti e i libretti di cui risultano titolari o cointestatari i figli, il coniuge o un genitore ormai anziano. Non rappresenta certo una novità infatti il ricorso all’intestazione fittizia di beni immobili e di conti correnti a familiari. In tal modo si dirottano altrove e si intesta ad altri il denaro in nero nel tentativo di aggirare il pagamento delle tasse.