Oltre a bollette, IMU e canone RAI da gennaio scatterà anche questa tassa che però si può evitare

inflazione

Per gli italiani il prossimo anno si preannuncia molto costoso. L’inflazione sta spingendo in alto i costi alla produzione di beni e materie prime. Carburanti, generi alimentari, servizi, tutto aumenterà nel 2022 se l’inflazione si manterrà ai livelli degli ultimi mesi.  Ovviamente con il nuovo anno scatteranno anche nuove imposte da pagare. Oltre a bollette, IMU e canone RAI, da gennaio scatterà anche questa tassa che però si può evitare.

L’inflazione nell’ultimo mese ha avuto un’accelerazione preoccupante. Secondo l’ultima rilevazione dell’ISTAT l’aumento dei prezzi in Italia su base annua è del 3,8%. Se questo livello si manterrà anche il prossimo anno, significa che ciò che pagheremo a gennaio 1.000 euro, il 31 dicembre costerà 1.038 euro. L’aumento dei costi di beni e servizi si fa preoccupante. Il prossimo anno costerà molto di più fare la spesa, consumare luce e gas, fare benzina. Le associazioni dei consumatori hanno lanciato l’allarme per la super stangata in arrivo per tutte le famiglie italiane che costerà fino a 1.087 euro.

Oltre a bollette, IMU e canone RAI da gennaio scatterà anche questa tassa che però si può evitare

Come ci si può difendere da questi rincari? Il Governo ha messo in campo diversi miliardi di euro per calmierare l’aumento dei prezzi delle bollette che può arrivare fino al 40%. Molto possiamo fare anche noi con degli accorgimenti che possono ridurre il consumo di luce e gas. Per esempio non tutti conoscono questi trucchi per tagliare le bollette e fare fronte ai rincari.

In alcuni casi ci si può difendere anche dal pagamento delle tasse. Per esempio l’IMU si paga solo sulla seconda casa e può essere ridotta del 50% se è inagibile o inabitata. Se non è abitata e non vi è televisione si può chiedere anche l’esenzione del pagamento del canone RAI.

Ma da gennaio scatta anche un’altra tassa, che ci accompagna immancabilmente ogni anno, quella dell’imposta di bollo sul conto corrente. L’imposta di bollo decorre dal primo giorno dell’anno su tutti i conti correnti. Questa viene conteggiata e addebitata sul conto ogni trimestre oppure alla fine dell’anno.

Ma c’è la possibilità di evitarla con un piccolo accorgimento, mantenere sul conto corrente per tutto l’anno una somma di denaro inferiore ai 5.000 euro. Se la giacenza media annuale sul conto è inferiore a questa cifra, l’imposta di bollo non è dovuta.  Per mantenere una giacenza media inferiore a 5.000 euro bastano dei piccoli accorgimenti. Ne parliamo in questo articolo: “Come non pagare questi 3 costi sul conto corrente con una somma da 15.000 a 50.000 euro”.

Alcune condizioni per cui scatta l’esenzione del pagamento del bollo

L’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo sul conto corrente si può ottenere anche in altri casi. Per esempio non la paga chi ha un ISEE Inferiore al 7.500 euro. Inoltre l’imposta non è dovuta sui conti correnti aperti su provvedimento dell’autorità giudiziaria. C’è anche la possibilità che la banca stessa offra il pagamento del bollo. Sono proposte promozionali di alcune istituti di credito per attirare nuovi clienti, in genere sono banche online.

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