Comprare casa oggi è un passo davvero importante. E lo è come mai in passato vista la grave crisi economica di questi ultimi mesi. Un investimento non indifferente in un momento storico in cui davvero i soldi alle famiglie mancano. Tra aumenti del costo della vita e precariato nel lavoro, la situazione non è delle migliori. Ed anche le imprese costruttrici, che devono pianificare gli investimenti non hanno vita facile. In questo ambito però non mancano le possibilità dettate dalle normative del Governo, tra Ecobonus, Superbonus e Sismabonus. Ed alcune sfaccettature di queste normative sono poco conosciute e rischiano di essere poco sfruttate.
Oltre 105.000 euro di Bonus per chi compra casa anche se è rustica e non finita entro il 31 dicembre
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Le difficoltà per chi le case le costruisce o per chi le case le vorrebbe acquistare, nascono anche dal fatto che le normative vigenti in materia di Bonus sono state più volte rettificate e cambiate, anche nelle loro scadenze. Ciò che molti non sanno è che si può recuperare fino a 105.600 euro anche in caso di acquisto di un appartamento o di una casa. E questo incentivo vale anche se l’acquisto riguarda una casa che non è ancora completata.
Se il costruttore guarda soprattutto alla pianificazione degli investimenti, gli acquirenti guardano soprattutto alla ricerca del denaro che serve per l’acquisto. Da pochi giorni è slittata la scadenza del Sismabonus che è passato dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022. Serve soltanto la conferma definitiva del Governo, perché lo slittamento fa parte di un emendamento presentato in Parlamento.
Con la scadenza che si sarebbe di 6 mesi gli acquirenti avrebbero più tempo per trovare i soldi o per completare le procedure notarili utili all’acquisto. Oltre 105.000 euro di Bonus per chi compra casa però sono una specie di toccasana. Ciò che molti non considerano però è che questo Bonus gli spetterebbe anche in sede di ricostruzione dei fabbricati.
Case da ricostruire
In pratica acquistando una casa precedentemente buttata giù per il rischio sismico, gli interessati possono godere lo stesso dell’agevolazione. L’unica condizione è che l’immobile comperato ricada geograficamente in quei comuni ad alto rischio sismico.
In questo caso si può recuperare dal punto di vista fiscale tra i 75% e l’85% del costo di acquisto se gli interventi sull’immobile determinano una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi. Resta sempre attivo anche il Superbonus del 110%, che permette di recuperare su un acquisto da 96.000 euro, ben 105.600 euro dal punto di vista fiscale. È possibile sia sotto forma di sconto sul prezzo di acquisto per il tramite del costruttore, che se ceduti ad una banca.
I sei mesi di tempo in più offerti dall’emendamento permettono in buona sostanza a chi costruisce o a chi compra, di mettere a posto le attestazioni utili per il Sismabonus, anche su un appartamento non finito, senza impianti. In altri termini sarà possibile sfruttare l’incentivo anche su immobili allo stato grezzo a condizione che siano state già collaudate dal punto di vista statico. Occorre ricordare che per completare l’istruttoria della pratica dovrà essere inserita la categoria catastale dell’immobile su cui sfruttare il Bonus. Per evitare errori vanno inserita nelle categorie catastali F4 o F3, rispettivamente, in via di costruzione ed in via di definizione.
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