In Italia, il giallo è il genere che attira più lettori. Casi di spicco come il “Montalbano” di Camilleri o il “Rocco Schiavone” di Manzini (entrambi riadattati a sceneggiati di successo) ne sono la prova. Ma se la narrativa di mistero traina l’editoria del Paese, sono rari i casi di libri gialli che sono al contempo veri e propri capolavori.
Scrivere polizieschi, come ha recentemente detto Alessandro Baricco, “è uno sport particolare”, con le sue regole e le sue tecniche. Quando uno scrittore riesce non solo a rispettare queste regole ma anche ad imprimere nel libro la sua impronta poetica, il risultato è degno di nota. In questo articolo parleremo di uno di questi rari casi: una trilogia poliziesca tutta italiana, consigliatissima agli amanti del genere e non.
Ogni appassionato di romanzi gialli deve leggere questa trilogia ambientata in Italia
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La trilogia di Bramard e Arcadipane è un vero e proprio caso editoriale, nato dalla penna di Davide Longo. È composta dai tre romanzi: “Il caso Bramard”, “Le bestie giovani” e “Una rabbia semplice”. Si tratta non solo di romanzi polizieschi ma anche (soprattutto) di storie di vite distrutte, che cercano di rimettersi in sesto. Il genio narrativo di Longo intesse trame credibili e di grande umanità. Per questo, e non solo, ogni appassionato di romanzi gialli deve leggere questa trilogia ambientata in Italia.
Sullo sfondo, il freddo e brumoso Piemonte. La trilogia si svolge interamente per le lande che circondano la città di Torino, offrendo ai lettori un’opportunità unica di conoscere queste terre.
“Il caso Bramard”
La saga si apre con “Il caso Bramard”, che racconta la storia di Corso Bramard. L’ex Commissario più giovane d’Italia ha ormai abbandonato la carriera, dopo che il serial killer Autunnale ha ucciso sua moglie e sua figlia. Le lettere che l’assassino continua a spedirgli da anni impediscono però a Bramard di superare il passato. Il caso si riapre: il commissario Arcadipane, suo allievo, aiuterà il maestro a risolverlo.
“Le bestie giovani”
Arcadipane è protagonista di “Le bestie giovani”. Il caso ruota attorno al ritrovamento di dodici scheletri in un cantiere di periferia. Arcadipane, con la collaborazione di Bramard, dovrà risolvere il caso a partire da un solo minuscolo indizio: un bottone di jeans.
“Una rabbia semplice”
La coppia Bramard – Arcadipane torna anche nell’opera che chiude la trilogia: “Una rabbia semplice”. Arcadipane crede di aver perso il suo fiuto per le indagini, ma un caso apparentemente semplice lo rimette in pista. Una donna viene picchiata fuori dalla stazione della metro di Torino, ma qualcosa non torna. Corso Bramard lo aiuterà a sbrogliare la matassa.