I mercati sembrano inarrestabili e ora l’attenzione è tutta posta sulla BCE e il suo primo meeting di giugno. Frattanto, il capo economista della Banca centrale europea, Philip Lane, ha affermato che un possibile taglio dei tassi di interesse la prossima settimana non rappresenta una vittoria sull’inflazione. Durante un evento a Dublino, Lane ha spiegato che, nonostante si possa considerare di ridurre il livello massimo di restrizione, ci sono ancora molte pressioni sui costi nell’economia europea. Quindi, la situazione rimane critica. Questo a prer nostro è una dichiarazione da non sottovalutare. Basta ricordare che la storia isnegna, che una mossa sbagliata sui tassi, ad esempio un taglio fatto prima o dopo, potrebbe creare “scompensi”. Invece, oggi potrebbe fornire informazioni importanti sul futuro di breve dei mercati.
Previsioni sui tassi
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Le statistiche sull’inflazione della zona euro pubblicate questa settimana forniranno indicazioni preziose. Si prevede che il tasso di aumento dei prezzi di maggio sarà leggermente superiore rispetto al mese precedente. Questi dati influenzeranno le decisioni della Banca Centrale Europea (BCE) sui tassi di interesse per il resto dell’anno.
Con l’inflazione vicina all’obiettivo del 2% della BCE, molti operatori di mercato anticipano una riduzione del tasso di interesse sui depositi di 0,25 punti percentuali nella prossima riunione di giugno.
La BCE potrebbe anticipare altre economie significative come la Federal Reserve degli Stati Uniti, che non dovrebbe abbassare i tassi prima della fine dell’anno. Gli analisti di Bank of America Securities prevedono una differenza significativa negli approcci di riduzione dei tassi tra la BCE e la Federal Reserve, con la BCE che dovrebbe ridurre i tassi di 0,75 punti percentuali complessivi nel 2024, mentre la Federal Reserve ridurrà i tassi di soli 0,25 punti percentuali entro dicembre 2024.
Per il 2025, si prevede che la BCE taglierà i tassi di 1,25 punti percentuali, rispetto all’1 punto percentuale previsto per la Federal Reserve. Questo divario tra i tassi delle due Banche centrali potrebbe influenzare ulteriormente i rendimenti dei titoli di stato e il tasso di cambio euro-dollaro.