Se è vero che il denaro non dorme mai, anche le mini patrimoniali vigenti in Italia non hanno nulla da invidiare al riguardo. Manco a dirlo, infatti, oggi è il giorno della patrimoniale per milioni di correntisti e risparmiatori.
Alla mezzanotte odierna termina infatti il primo trimestre 2021 e com’è noto molti operatori finanziari addebitano il primo prelievo dell’imposta di bollo. Vediamo di capirne di più.
La mini patrimoniale odierna
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Nel lontano 1972 il D.P.R. n. 642 introdusse nel nostro ordinamento l’imposta di bollo. Questa, dopo circa 40 anni (nel 2011, per l’esattezza) venne introdotta a carico dei titolari di c/c e titolari di libretti di risparmio bancari e postali. L’allora neo-Governo Monti con il decreto Salva-Italia introdusse l’imposta a carico dei correntisti postali e bancari.
È così che a partire dal 2012 moltissimi correntisti persone fisiche pagano 34,20 euro annui. Imposta che passa a 100 euro nel caso delle persone giuridiche. In entrambi i casi, l’importo dell’imposta è dovuto in misura fissa.
Tuttavia, va precisato che ci sono delle esenzioni. Si pensi al caso dei c/c di base e, soprattutto, non pagano l’imposta coloro i quali hanno una giacenza sul c/c pari o inferiore ai 5.000 euro.
L’imposta di bollo è dovuta inoltre anche dai titolari di conto deposito (CD). In questo caso, però, l’importo da pagare è variabile. Viene infatti calcolato moltiplicando l’aliquota del 2X1.000 per la somma depositata sul CD.
Infine, nel caso del CD ricordiamo che per le persone fisiche non esiste tetto massimo dell’imposta. Mentre per le persone giuridiche esso è pari a 14mila euro.
La periodicità dell’imposta di bollo: oggi è il giorno della patrimoniale milioni di correntisti e risparmiatori
Questa mini patrimoniale viene prelevata direttamente dagli operatori finanziari che la girano direttamente allo Stato. Quanto alla periodicità del prelievo, essa può essere a cadenza annuale o mensile o, come spesso avviene, trimestrale.
In pratica per i titolari di c/c al momento dell’emissione dell’estratto conto, viene conteggiato un quarto dei 34,20 euro annui. L’operazione tecnicamente avverrà alla mezzanotte odierna, ma l’addebito degli 8,55 euro sul c/c sarà visibile domani. Per i correntisti che hanno rendicontazione differente, il calcolo sarà ovviamente diverso.
Anche per il caso del CD l’imposta è calcolata in base al valore della rendicontazione trimestrale. O di diversa scadenza (mensile, semestrale o annuale) laddove così previsto dal contratto.
In questo caso, però, l’imposta dipende anche dal giorno/periodo in cui il CD è stato aperto e quindi reso attivo. Laddove alla data di rendicontazione il CD risultasse chiuso, si applica l’imposta minima che è pari a 1 euro.
Ecco come non rimetterci
Uno dei segreti per non ritrovarsi più poveri, o comunque con meno soldi, passa anche per la difesa di quelli che già si possiedono sul conto. Tradotto, molto spesso basterebbe attivare piccole forme di buona gestione dei propri risparmi per tutelare almeno il loro valore nominale.
Ovviamente non esistono magie e, sotto certi aspetti, la strada obbligata passa per forza dall’investimento. Anche minimo, nel senso del periodo di tempo preso a riferimento e/o dei capitali da movimentare per guadagnare qualcosina.
Nell’articolo di cui qui il link illustriamo alcuni esempi su come fare e come regolarsi. Ecco dunque spiegato perché oggi è il giorno della patrimoniale per milioni di correntisti e risparmiatori.