Da mesi sul reddito fisso è un continuo rincorrersi di ritocchi e aggiustamenti sul fronte dei rendimenti offerti. In realtà sarebbe più esatto parlare di adeguamenti alle continue e mutevoli condizioni che si determinano ogni giorno sui mercati finanziari. Al riguardo, occhio perché dal 5 ottobre sono aumentati gli interessi del buono postale ordinario: incredibile quanto rendono oggi 20.000 euro a scadenza!
Si tratta di un prodotto d’investimento di lunghissimo periodo (durata: 20 anni) che offre il meglio di sé sulla lunga distanza. Vediamo allora di conoscerlo meglio e, soprattutto, di comprendere quanto rende oggi dopo il recente rialzo degli interessi.
I punti di forza del buono fruttifero ordinario
Indice dei contenuti
Grazie alla durata ventennale, il buono ordinario è perfetto per i risparmiatori che intendono investire i soldi a lungo termine. Oltretutto l’emittente ne consente il rimborso anticipato in qualunque momento, sempre entro i termini di prescrizione.
Al pari degli altri buoni postali di medio e lungo termine, anche l’ordinario prevede tassi fissi e crescenti nel tempo. Si tratta della nota struttura del tipo step-up che caratterizza anche l’attuale BTP Valore 2028 (tassi al 4,10% e al 4,50%) o il ‘vecchio’ BFP Futura, giusto per fare degli esempi.
Ancora, non prevede costi di acquisto, gestione e rimborso (finale e/o anticipato), ad eccezione degli oneri dovuti al Fisco. Vale a dire l’aliquota al 12,50% sugli interessi attivi e l’imposta di bollo nei modi e casi previsti dalla Legge. Sono esenti, infine, dalle imposte di successione e si tratta di un aspetto molto importante se si tiene conto che esso dura la bellezza di 20 anni.
Come, dove e quanto sottoscrivere il buono ordinario
Un altro aspetto positivo del buono ordinario (meglio: dei buoni postali) è dato dal suo taglio minimo di sottoscrizione: 50 € e relativi multipli. Una cifra alla portata di tutte le tasche, a differenza dei titoli di Stato per i quali si parte da 1.000 €.
Questo titolo lo si sottoscrive tanto presso l’ufficio postale (muniti di C.F. e documento di identità), quanto in remoto, da web o da app. I titolari di libretto Smart (occhio alle 2 offerte Supersmart) o c/c BancoPosta abilitati all’operatività online possono sottoscriverlo in autonomia, da casa.
In merito al rimborso, se il titolo è cartaceo esso avviene per l’intero valore in un’unica soluzione. Il rimborso del buono dematerializzato, invece, può essere tanto per l’intero valore, come sopra, oppure parzialmente per importi di 50 € e multipli. Inoltre in entrambi i casi si ha che:
- il rimborso può avvenire in qualunque momento, entro prescrizione;
- non ha costi aggiuntivi;
- l’accredito ricevuto è pari al valore nominale sottoscritto più gli eventuali interessi al netto degli oneri fiscali.
Occhio perché dal 5 ottobre sono aumentati gli interessi del buono postale ordinario: incredibile quanto rendono oggi 20.000 euro a scadenza!
Infatti sul buono ordinario gli interessi maturano da subito, ma il prodotto li riconosce solo dopo 1 anno dalla sottoscrizione e poi ad ogni bimestre. Ora, ecco le condizioni in vigore dal 5 ottobre in termini di rendimenti effettivi annui lordi al termine dei vari periodi di possesso del buono:
- 0,50% alla fine del 1° e nel 2° anno;
- 0,75% nel 3° anno;
- 0,94%, 1,15% e 1,29% nel, rispettivamente, 4°, 5° e 6° anno;
- 1,39% nel 7° e 1,59% nell’8° anno;
- 1,75%, 1,87% e 1,97% al termine del 9°, 10° e 11° anno;
- 2,06% nel 12° anno;
- 2,13% al termine del 13° anno, mentre sale al 2,21% (14°), 2,33% (15°) e 2,49% (16°) nel triennio successivo;
- 2,70% al termine del 17° anno;
- 2,93% e 3,19% nel, rispettivamente, 18° e 19° anno;
- 3,50% lordo annuo finale, al completamento dei 20 anni di vita del prodotto.
Il montante finale è davvero molto ricco!
Detta in soldoni, quanto renderebbe a scadenza un ipotetico capitale di 20mila € investiti oggi su questo titolo? Utilizzando il simulatore presente sul portale di Poste si scopre che il montante al netto della sola ritenuta fiscale sarebbe di 37.309,30 €, davvero niente male. Sarebbero bastati pochi altri semestri per vedersi raddoppiato il capitale di partenza. Dunque, occhio perché dal 5 ottobre sono aumentati gli interessi del buono postale ordinario: incredibile quanto rendono oggi 20.000 euro a scadenza!
Tuttavia, ribadiamo che dopo 20 anni il buono ordinario smette di produrre interessi, cioè diventa infruttifero. Non solo, ma attenzione perché i titoli cartacei trascorsi i 10 anni dalla scadenza poi vanno in prescrizione! Morale, al termine dell’investimento non resta altro che ritirare subito il montante e reinvestirlo al meglio.