In uno scenario sconvolto dai recenti avvenimenti, come la guerra, i rincari e la pandemia, “mancavano” le truffe. In realtà sono sempre esistite, soprattutto a danno dei soggetti più fragili, come gli anziani. Prima dell’avvento della tecnologia, le truffe avvenivano porta a porta.
I malfattori si spacciavano per tecnici, amici o parenti per intrufolarsi a casa delle vittime e rubare tutto quello su cui incorrevano. Con il trascorrere del tempo, la tecnica dei raggiri è stata perfezionata. Per esempio, attraverso alcuni cataloghi ricevuti a casa da parte di finti rappresentanti di noti marchi.
Al giorno d’oggi, l’ambiente telematico è diventato il luogo preferito dai delinquenti. Infatti, nel settore tecnologico, è molto più semplice truffare le povere vittime, soprattutto se di tecnologia ne capiscono ben poco.
Per esempio, gli acquisti online non sono sempre sicuri. Vi sono, infatti, dei siti pericolosi in cui, se dovessimo inserire le coordinate bancarie o postali, sarebbero guai. Attraverso un importantissimo codice, i malfattori possono rubarci tutti i soldi dal conto corrente, nonché i dati personali.
Tramite internet possiamo fare praticamente di tutto. Possiamo comprare, inviare e anche mandare indietro ciò che abbiamo acquistato. Questa pratica è definita come “reso”. È possibile metterla in pratica, per esempio, quando il prodotto che arriva a casa presenta dei difetti di fabbrica.
Ultimamente, l’Unione Nazionale dei Consumatori ha suggerito di prestare attenzione a questo tipo di pratica. In modo particolare, occhio con gli acquisti online di cellulari, perché non sempre il reso termina come ci aspetteremmo.
Quando il reso non va a buon fine
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Sarà capitato di acquistare un cellulare su un sito web. Magari il pacco è arrivato, ma il cellulare è difettoso oppure non è quello che avevamo richiesto. Lo spediamo indietro, quindi effettuiamo il reso, ma dentro al pacco non c’è nulla. Il venditore apre un pacco vuoto.
Possibile che si nasconda una nuova truffa? In casi come questo diventa difficile provare al venditore di aver spedito il pacco con dentro il dispositivo. Il venditore, così, potrebbe trovarsi con le mani legate. Spedire un nuovo cellulare o no?
Potrebbe, legittimamente, pensare che il consumatore abbia tenuto il dispositivo tecnologico per sé. In realtà potrebbe essere chiunque, in casi come questo, a rubare il cellulare. Ecco perché si tratta di una situazione complessa, che spesso finisce con un non-lieto fine. A rimetterci, infatti, potrebbe essere solo il consumatore, che si ritroverebbe senza dispositivo e senza rimborso.
Occhio con gli acquisti online di cellulari e altri dispositivi tecnologici perché potrebbe esserci una truffa bella e buona
In questi casi, dunque, come bisogna comportarsi? Si suggerisce di trascrivere, su un foglio da conservare per sicurezza, il numero di serie del dispositivo tecnologico riportato sulla scatola. Attraverso questo codice sarà possibile sapere tutto sul pacco ed eventualmente esporre denuncia e ottenere il rimborso.
Un altro consiglio è quello di utilizzare nastri adesivi resistenti, difficili da estirpare, proprio per evitare una possibile truffa da parte di terzi. Infine, è possibile anche pagare un sovrapprezzo per avere un’assicurazione, in modo tale da ricevere una maggiore tutela.
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