Economia, inflazione e risparmio sono 3 aspetti che in questo periodo devono andare a braccetto. Per questo anche sottovalutare le comunicazioni che pervengono al nostro indirizzo potrebbe riservarci amare sorprese. Potremmo ritrovarci a pagare molto di più di quanto crediamo e accorgersene solo dopo tempo. Ecco come tutelarsi.
In questo periodo siamo sempre più preoccupati del costante aumento dei prezzi che sta mettendo in ginocchio tantissime famiglie. Arrivare alla fine del mese sembra diventare sempre più complicato, soprattutto per le famiglie monoreddito e con i figli a carico. A causa dell’inflazione infatti i nostri soldi sembrano valere sempre più di meno rispetto al passato. Per acquistare e pagare gli stessi beni e servizi rispetto a qualche tempo fa occorre sempre più denaro. Nonostante gli aiuti da parte del Governo, come l’assegno unico, soddisfare le esigenze di tutta la famiglia oggi richiede enormi sacrifici. Per questo l’obiettivo primario è risparmiare sulle bollette, sulla spesa alimentare, sui consumi in generale, rinunciando a molte cose.
Ma oltre a risparmiare sui consumi è importante controllare i servizi che fruiamo, verificare l’eventuale applicazione di spese di cui possiamo fare a meno. Se abbiamo un conto in banca o alla posta, o abbiamo intenzione di aprirne uno, è fondamentale controllare tutte le condizioni contrattuali sottoscritte. Nonché leggere sempre e attentamente tutte le comunicazioni che l’istituto di credito ci invia.
Occhio all’inflazione ma anche a questa comunicazione perché potrebbe riservare amare sorprese
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Leggere la corrispondenza che la banca ci invia è fondamentale in quanto una sua missiva potrebbe contenere la modifica di una condizione contrattuale. O meglio la proposta di modifica unilaterale del contratto. Ciò potrebbe far venire meno il nostro interesse alla tenuta del conto presso quell’istituto, magari scelto proprio per quelle condizioni contrattuali. Ma la banca può modificare unilateralmente il contratto? Il nostro legislatore concede questa possibilità purché la proposta di modifica unilaterale arrivi al cliente con un preavviso di almeno 2 mesi. Nonché corredata di un giustificato motivo come richiesto dal TUB. In questo modo il cliente potrà esercitare il suo diritto di recesso. Ma qualora il cliente rimanga inerte una volta giunta la comunicazione, la proposta di modifica s’intenderà accettata. Tuttavia è opportuno precisare che tale facoltà di modifica deve essere prevista nel contratto e approvata dal cliente. In mancanza l’istituto bancario non potrà agevolarsene.
Come tutelarsi
Innanzitutto è opportuno leggere attentamente il contratto che si sottoscrive con l’istituto bancario e custodirne una copia da leggere al momento opportuno. Poi, ma non meno importante, non sottovalutare mai le comunicazioni che arrivano ma leggerle attentamente. Se nel nostro contratto la suddetta clausola non era contemplata, le modifiche applicate saranno inefficaci. Mentre in caso positivo, si dovrà verificare se effettivamente la comunicazione è stata inviata, chiedendo alla banca la copia della ricevuta di ritorno della comunicazione. Se riteniamo che la banca non si sia comportata secondo quanto richiesto dal TUB, si potrà proporre reclamo.
Pertanto occhio all’inflazione ma anche a questa comunicazione che potrebbe incidere in maniera negativa anche sul budget familiare. È opportuno infatti sapere che anche per le banche sono aumentati i costi e potrebbero pertanto scaricarli sui clienti, aumentando i prezzi dei servizi. Occhio quindi alle comunicazioni!