Tra le monete più particolari e preziose della Storia italiana, troviamo sicuramente le famose monete con francobollo, conosciute come gettoni di necessità, o emergenza. Nelle prossime righe sveleremo nel dettaglio come sono fatte e quanto potrebbero valere nel mercato attuale.
Negli anni immediatamente successivi alla Prima Guerra Mondiale, in quasi tutti i Paesi del Mondo si registrò una grave crisi di metalli. Ciò provocò, anche in Italia, una carenza sia nella circolazione che nella produzione di monete. In quel periodo, quindi, si cercò di ovviare a questo problema, facendo circolare delle monete un po’ insolite, che poi vennero chiamate “gettoni di necessità”, o di “emergenza”.
Dal 1919 in poi, la ditta Solari di Milano, iniziò a produrre delle piccole capsule in alluminio dal diametro di 32 mm e con un peso di 1,4 g. La particolarità di questi gettoni sta nel fatto che, al loro interno, contenevano un francobollo del Regno D’Italia con l’effige del Re Vittorio Emanuele III. Il francobollo, da 5 e 10 centesimi, rappresentava di fatto il valore nominale della moneta ed era protetto da un involucro di celluloide.
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Per favorire la produzione di questi gettoni, fu concessa anche la possibilità ad alcune aziende di autopromuoversi, occupandone lo spazio nel rovescio. Infatti, se sul dritto possiamo trovare, come già detto, i francobolli, sul rovescio possiamo notare delle vere e proprie inserzioni pubblicitarie.
Tra le aziende che sfruttarono questo stratagemma per farsi pubblicità, troviamo la Talmone e la Trinchieri S.A. Vermouth, entrambe localizzate in Piemonte, o alcune aziende nel campo della moda. Inoltre, si pubblicizzarono in questo modo anche alcune banche, tra cui il Banco dell’Italia Meridionale, il Credito Mercantile Italiano, la Banca Agricola Italiana e tante altre.
Per non parlare, poi, della famosissima fabbrica di gomme Pirelli, o della Singer, nota produttrice di macchine per cucire. Senza dimenticare le famigerate Pillole Pink, un farmaco pensato per le donne che avrebbe dovuto risolvere alcuni “problemi di salute”, come l’irascibilità o, addirittura, il pallore. In realtà, poi, si scoprì che al loro interno vi erano delle sostanze altamente cancerogene e pericolose.
Occhio alle monete con il francobollo perché alcune possono valere anche centinaia di euro
Per quanto riguarda il valore di questi gettoni di necessità, bisognerebbe valutarne, caso per caso, la tipologia e lo stato di conservazione. Su quest’ultimo punto, è abbastanza facile intuire che se il gettone dovesse contenere graffi, ammaccature e altri segni di usura, il valore di mercato sarebbe praticamente nullo. Gli esemplari che, invece, sono arrivati fino ai giorni nostri intatti e in perfetto stato potrebbero valere centinaia di euro.
In particolare, le monete che nel rovescio hanno il nome di una delle banche citate in precedenza potrebbero valere intorno ai 200 euro. Per i gettoni che hanno l’incisione “Gomme Pirelli”, ve ne sono varie tipologie che vanno dai 30 ai 200 euro.
I gettoni che, invece, contengono la scritta “PILLOLE PINK” potrebbero valere dai 150 ai 250 euro. Mentre, quelli con su scritto “MACCHINE DA CUCIRE SINGER PER FAMIGLIE E INDUSTRIE” potrebbero valere tra i 30 ed i 150 euro. Quindi, occhio alle monete con il francobollo, in particolar modo se sono in uno stato pari al “Fior di Conio”.