La truffa più veloce per i signori del crimine è sicuramente quella attuata tramite SMS. Un messaggio avvisa dell’esistenza di (falsi) problemi non meglio precisati, con l’invito a risolvere seduta stante l’inghippo. In realtà ben presto l’utente si ritrova su una pagina online in cui cede le sue credenziali alla mercé della banda criminale.
La truffa dello specchietto è invece più “rude” sotto alcuni aspetti, ma sempre ben congegnata e studiata nei dettagli. La riprova è data dal fatto che tanti automobilisti ancora ne cadono vittime. Dunque, occhio a 5 dettagli per riconoscere la truffa dello specchietto e non subire il furto di soldi.
Vediamo cos’è e come funziona la truffa dello specchietto
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In sostanza, uno o una coppia di malfattori individuano anzitutto l’auto-bersaglio con cui attuare la truffa. In genere (ma non sempre) prediligono neopatentati o anziani soli alla guida. Vediamo come funziona.
Durante la normale corsa su strada, i truffatori lanciano un sasso o un piccolo oggetto contro l’auto che intendono fermare. Altre volte usano dei bastoni e danno dei colpi sulla carrozzeria, tali da simulare il contatto tra 2 auto. In altre versioni il truffatore agguanta una scarpa da ginnastica (la infila nella mano) e colpisce l’auto in movimento.
Qualunque la tecnica utilizzata, essa deve garantire 3 risultati:
- deve generare un rumore udibile dall’abitacolo del malcapitato;
- non deve generare danni alla carrozzeria, tali che richiedano l’intervento di forze dell’ordine per la constatazione dei danni;
- deve potersi ritenere compatibile con la rottura dello specchietto dell’auto del malfattore.
La fase successiva
Generato il fantomatico urto, il piano successivo del truffatore consisterà nel farci arrestare la corsa. Quindi azionerà clacson, fari o gesticolerà dall’abitacolo, pur di farci fermare per la constatazione e quantificazione del danno.
È qui che inizia la parte finale del piano, che porta ad “estorcere” il denaro pur di chiudere bonariamente la faccenda.
Accostate le due auto sul ciglio della strada, il truffatore veste i panni dell’attore. Il primo atto consiste nel convincere la vittima che ha rotto lo specchietto (a sua insaputa, ovviamente).
A questo punto si aprono tutti gli scenari possibili. Il malcapitato casca nella trappola e cede alla richiesta economica del malfattore. Di solito si tratta di importi tra i 50 e i 100 euro, cioè liquidabili seduta stante. Altre volte invece il raggiro sfuma perché la vittima intuisce la trappola, oppure il suo carattere fermo lo porta a negare l’addebito e così via.
Occhio a 5 dettagli per riconoscere la truffa dello specchietto e non subire il furto di soldi
I 5 passaggi chiave della truffa
Primo, si avverte un rumore sordo, tipico dell’urto tra due auto. Nel giro di pochi istanti, un automobilista nei paraggi della vittima lo sta “invitando” a fermare la corsa. Scesi dall’auto (terzo atto) il truffatore dovrà convincere in breve tempo di aver subito il danno dello specchietto rotto.
Lo step successivo è la proposta di una cifra “amichevole”, valida a chiudere la faccenda lì per lì. Infine vediamo un ultimo passaggio, da non lasciarsi sfuggire. Durante tutto questo periodo, il truffatore non concede spazi morti, di silenzio, di incertezza tra le due parti. Conduce in prima persona le varie fasi, è un vulcano di idee, tutte aventi un unico obiettivo. Ossia arraffare cash (a volte anche meno della sua richiesta iniziale) e dileguarsi il prima possibile.
Approfondimento
Occhi aperti a questa truffa allo sportello Bancomat che clona la arta e svuota il conto corrente.