I BTP sono titoli di debito a medio-lungo termine emessi dallo Stato italiano, che offrono una cedola fissa semestrale. In specifici contesti di mercato, come quello attuale, posso realizzare dei forti rialzi di prezzo. Ecco come sfruttare le loro caratteristiche.
Un BTP, Buono del Tesoro Poliennale, è un titolo di debito a medio-lungo termine emesso dallo Stato italiano attraverso il Ministero del Tesoro. Si tratta di una obbligazione con la quale lo Stato chiede denaro ai risparmiatori. In cambio il Ministero del Tesoro promette di remunerare il capitale prestato con una cedola fissa pagata ogni sei mesi. La durata di un BTP dal momento dell’emissione può variare da qualche anno fino a 50 anni, a seconda delle esigenze di finanziamento statali. Tuttavia possiamo trovare sul mercato anche BTP con durata residua di qualche mese. Per esempio, a novembre, quindi tra 6 mesi, verrà rimborsato un titolo di Stato emesso nel 1993.
I vantaggi dell’investimento in questi titoli di Stato
Indice dei contenuti
I BTP sono titoli a reddito fisso, particolarmente adatti per investitori che richiedono pagamenti costanti e prevedibili nel tempo. Le varie scadenze esistenti sul mercato consentono a chi investe di programmare flussi di cassa regolari durante tutto l’arco dell’anno. Inoltre i BTP sono particolarmente apprezzati per la loro liquidità e per la tassazione agevolata, al 12,5%, rispetto a quella di altri strumenti di investimento.
Prima della scadenza qualunque risparmiatore può comprare o vendere i BTP sul mercato secondario regolamentato MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato). Il taglio minimo per ogni operazione di compravendita è di 1.000 euro nominali. In realtà l’esborso finale dipende dal prezzo del BTP. Per esempio, se un BTP ha un prezzo di 130 centesimi, per comprare 10.000 euro nominali occorrono 13.000 euro. Viceversa, se ha un prezzo di 95 centesimi basteranno 9.500 euro.
Il segreto dei BTP: perché i prezzi variano e come sfruttare questa variabilità
Tuttavia, i BTP presentano anche alcuni svantaggi per un piccolo risparmiatore. Innanzitutto, il rendimento dei BTP dipende dal tasso di interesse applicato al momento dell’emissione. Questo nel tempo può essere più alto o più basso rispetto ai rendimenti che si formano sul mercato nei vari periodi. Solo mantenendo il titolo fino al momento del rimborso si avrà la certezza del rendimento indicato al momento dell’acquisto.
Infatti, il valore di mercato dei BTP può variare nel tempo, aumentando se il tasso di interesse scende e diminuendo se il tasso di interesse sale. Vendere il titolo prima della scadenza potrebbe portare anche a una operazione in perdita. Inoltre, i BTP sono soggetti al rischio di credito dello Stato emittente. Ovvero la possibilità che lo Stato non sia in grado di onorare i suoi impegni finanziari. Anche questo fattore incide sul rendimento dei BTP e quindi sul prezzo.
Occhi puntati sui BTP, perché adesso tutti gli investitori e risparmiatori li vogliono
Per quanto scritto sopra, i BTP sono convenienti quando i tassi di interesse cessano di salire. In questo caso il loro valore di mercato tende ad aumentare dopo essere precedentemente sceso. Se il tasso di interesse rimane stabile o scende ulteriormente, il BTP ha un vantaggio competitivo rispetto ad altri titoli ma a tasso variabile. Quindi, acquistare un BTP quando i tassi di interesse cessano di salire e sono sui massimi di periodo, significa bloccare un rendimento elevato. Inoltre, in caso di una successiva discesa dei tassi, si assisterà ad una rivalutazione del prezzo sul mercato secondario.
Questo è esattamente lo scenario che potrebbe verificarsi nei prossimi mesi. La Banca Centrale Europea potrebbe alzare i tassi per l’ultima volta a giugno e poi sospendere gli interventi per la seconda parte dell’anno. Nel 2024 la BCE potrebbe iniziare a tagliare il costo del denaro. Secondo alcuni analisti, però, occorrerà attendere il secondo semestre dell’anno prossimo. Ecco perché tutti gli operatori hanno adesso gli occhi puntati sui BTP.