C’è un vago e malcelato luogo comune secondo cui investire sia un affare riservato agli esperti o ai genitori o a chi ha soldi in abbondanza. Niente di più lontano dalla realtà.
Investire può significare tante cose e coinvolgere diverse tipologie di risparmiatori. Anzi, dovrebbe riguardare soprattutto chi ha pochi e sudati risparmi sul proprio conto. In un periodo storico come l’attuale in cui l’inflazione è alle stelle è un lusso tenere i soldi fermi sul conto. Giusto per avere un’idea dei danni che arreca l’inflazione, ecco quanto valgono 10.000 euro sul conto corrente o sotto il materasso dopo 20 anni.
Tuttavia, spesso il piccolo risparmiatore lamenta i tanti casi di risparmio tradito, per cui è frastornato sul da farsi. Quando, dove e come investire?
Chi ha un basso profilo di rischio e sa che non attingerà ai risparmi nel medio termine, potrebbe considerare il neo BTP Futura 2033. Potrebbe essere la giusta occasione per pensionati, casalinghe e Millennials di accaparrarsi 24 ricche cedole garantite al 100% più 2 extra rendimenti.
Il neo bond di Stato, il BTP Futura 2033
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Questo titolo di Stato sarà in emissione da domani, lunedì 8, fino alle 13.00 di venerdì 12, salvo chiusura anticipata (non prima di mercoledì). Abbiamo già esposto i 7 vantaggi d’oro di questo bond a beneficio di chi ha liquidità sul conto da investire.
Questo prodotto presenta un rischio contenuto ed è a garanzia dello Stato. In sostanza si tratta di due elementi presenti anche nei buoni fruttiferi. In effetti, i soldi investiti nei buoni e nei BTP vengono, in entrambi i casi, prestati sempre allo Stato.
I due strumenti, tuttavia, presentano alcune grosse differenze tecniche. Una di esse riguarda, ad esempio, la vendita anticipata dello strumento prima della scadenza.
Durante tutto il periodo di maturazione, i buoni sono rimborsabili in qualunque momento ottenendo sempre il 100% del capitale investito. Cioè il capitale iniziale è sempre garantito.
Di contro, i titoli di Stato vengono liquidati sul MOT al prezzo di mercato vigente al momento della vendita. Per cui mentre il buono non dà mai origine a perdite in conto capitale, i titoli di Stato possono generare una perdita o un guadagno. Tutto dipende dal proprio prezzo di acquisto rispetto a quello di rivendita dello strumento.
Si tratta di una considerazione molto delicata, specie per chi non è sicuro di aver bisogno dei suoi soldi prima della scadenza dell’investimento.
Occasione per pensionati, casalinghe e Millennials di accaparrarsi 24 ricche cedole garantite al 100% più 2 extra rendimenti
Un altro elemento di parziale comunanza riguarda i rendimenti.
Gli interessi dei buoni e del BTP Futura 2033 sono fissi e crescenti all’aumentare del tempo di possesso (step-up). Inoltre, a parità di durata il rendimento medio del BTP è maggiore di quello del buono.
Infine, il BTP Futura presenta anche 2 premi fedeltà riconosciuti al termine dell’8° e del 12° anno di vita dello strumento. Si tratta di 2 extra rendimenti che si aggiungono agli interessi e si calcolano così come già esposto.
Il prodotto emesso da Cassa Depositi e Prestiti, invece, non prevede alcun premio intermedio e/o finale. Inoltre, per incassare gli interessi maturati sul buono bisogna farsi rimborsare il prodotto.
Gli interessi del BTP (le cedole) vengono invece liquidati ogni 6 mesi. In entrambi i casi, infine, l’aliquota fiscale applicata è identica e pari al 12,50%.