Un testo di 105 pagine e 43 articoli, di questo consta il nuovo Decreto Lavoro del Governo Meloni. E all’articolo 1 dello schema del Decreto, ecco la novità principale e più attesa. Parliamo del nuovo reddito di cittadinanza che ormai è certo si chiamerà Garanzia per l’Inclusione. Nel testo dell’articolo c’è tutto quello che interessa i cittadini prossimi alla soglia della povertà, senza lavoro ed esclusi sia a livello occupazionale che sociale.
Una nuova misura che sarà differente dalla precedente, ma che resterà comunque l’unica misura di contrasto alla povertà. Ma tra le tante cose che i cittadini attendevano, per il nuovo reddito di cittadinanza, ecco i requisiti e gli importi che sono sicuramente in cima ai dubbi di molti che accompagneranno la novità.
Nuovo reddito di cittadinanza, ecco i requisiti e gli importi della Garanzia per l’Inclusione
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Al posto del reddito di cittadinanza ecco in arrivo la GIL, ovvero la Garanzia per l’Inclusione. La nuova misura avrà decorrenza dal 1° gennaio 2024. Esattamente dalla data a partire dalla quale il vecchio reddito di cittadinanza non sarà più attivo. Nello schema del Decreto Lavoro, la misura viene presentata quale “misura nazionale di contrasto alla povertà. Alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro”.
In pratica, una misura “unicum” come lo era il RdC, ma con una spiccata caratteristica volta oltre che al sostegno economico anche alla inclusione sociale e professionale. Perché per i beneficiari si tratterà di aderire e partecipare ai percorsi personalizzati di attivazione all’inclusione lavorativa e sociale.
Cosa è previsto
Sempre nel testo del decreto si legge che la misura sarà appannaggio di famiglie al cui interno ci sono almeno un componente disabile, oppure minorenne o ancora, sopra i 60 anni di età. Naturalmente i beneficiari devono essere sempre;
- cittadini italiani oppure cittadini comunitari;
- cittadini con diritto di soggiorno normale, permanente, soggiorno UE;
- titolari dello status di protezione internazionale o di rifugiato politico.
Questi requisiti vanno detenuti alla data di presentazione della domanda per la nuova misura. Insieme al fatto che la residenza in Italia deve essere vecchia di almeno 5 anni di cui gli ultimi 2 consecutivi.
Limiti ISEE e importi del sussidio
Il valore dell’ISEE per le famiglie che dovranno presentare domanda all’INPS ed in via telematica come prevede il Decreto, non può essere superiore a 7.200 euro. Il reddito familiare invece non deve essere superiore a 6.000 euro, ma per un single, perché per famiglie composte da due o più soggetti, la soglia dei 6.000 euro va moltiplicata per la relativa scala di equivalenza. Per il patrimonio immobiliare, resta esclusa la casa di abitazione, ma solo se ha un valore catastale ai fini IMU non superiore a 150.000 euro. Il patrimonio immobiliare al netto della casa di abitazione non deve essere superiore a 30.000 euro.
Reddito e patrimonio
Per quanto concerne il patrimonio mobiliare, cioè per i soldi in banca o alle poste la soglia da non superare è pari a 6.000 euro. A cui si aggiungono 2.000 euro per ogni componente successivo al primo fino a massimo 10.000 euro. Questa soglia sale di 1.000 euro ogni componente minorenne successivo al primo o di 5.000 euro per ogni invalido o di 7.500 euro per ogni invalido grave. Restano i divieti per ogni componente, ad essere intestatario di auto sopra i 1.600 cc di cilindrata o moto sopra i 250 cc, ma solo se immatricolate nei 3 anni che precedono la domanda.
L’importo è pari a 500 euro al mese (6.000 euro annui) come integrazione al reddito del nucleo familiare, per un single. Importo che sale con il salire del numero dei componenti, e delle specificità di questi componenti. La durata massima del sussidio è di 18 mesi. Questi sono rinnovabili di 12 mesi alla volta, ma solo dopo una pausa di un mese tra un periodo e l’altro. Per chi vive in affitto con contratto registrato, il nuovo sussidio rimborsa il canone, ma fino alla soglia massima di 3.360 euro all’anno, cioè 280 euro al mese.