Giovedì 27 febbraio 2025 è stato collocato il nuovo bond da Cassa Depositi e Prestiti, con codice ISIN IT0005634602. Il prodotto potrà essere acquistato entro le ore 13 di mercoledì 19 marzo. La durata del bond è di 7 anni, con scadenza fissata per il 26 marzo 2032.
La caratteristica principale consiste nella “cedola mista“. Per il primo triennio (fino al 26 marzo 2028), sarà fissa al 3,50%, ma dopo tale termine sarà variabile e pari all’Euribor a 3 mesi rilevato nei due giorni lavorativi precedenti l’inizio di ogni periodo cedolare, a cui si aggiungerà un margine dello 0,56%. In ogni caso, il tasso riconosciuto ai sottoscrittori non potrà mai essere inferiore allo 0, ma potrà solo salire.
Il bond CDP, inoltre, è assistito da un trattamento fiscale agevolato: le cedole e le eventuali plusvalenze saranno tassate al 12,50% invece che al 26%.
Bond CDP con cedola variabile: quali sono le previsioni dell’Euribor a 3 mesi per i prossimi anni?
Indice dei contenuti
L’aspetto più rilevante del nuovo bond CDP è costituito dalla cedola variabile applicabile a partire dal quarto anno di sottoscrizione. Se si considerano i dati attuali, alla scadenza il prodotto avrebbe un tasso pari al 3,25%.

Bond CDP con cedola variabile: quali sono le previsioni dell’Euribor a 3 mesi per i prossimi anni?
Si tratta di un dato rilevante e insolito, se paragonato al BTP della stessa durata che normalmente assicura un rendimento del 3,50%. Al momento, quindi, il nuovo bond non assicurerebbe un reale vantaggio agli investitori. La situazione, tuttavia, non dovrebbe realmente preoccupare i sottoscrittori, perché dovrebbe essere preso come parametro l’Euribor dei prossimi tre anni e non quello attuale.
Ma, ora, non è possibile fare previsioni certe a lungo termine. Se si guarda la curva dei tassi forward (ossia la cura dei tassi di interesse futuri impliciti, quelli che si prevede verranno applicati), per il periodo compreso tra marzo 2028 e dicembre 2031, le cedole variabili del bond CDP dovrebbero avere un rendimento medio del 3,15% che, sommato al margine dello 0,56%, porterebbe a una percentuale media del 3,70%. Ecco, in questo caso, verrebbe riconosciuto il caratteristico premio agli investitori (seppur minimo).
Ovviamente, se l’Euribor a 3 mesi fosse superiore alle aspettative, la cedola variabile aumenterebbe e assicurerebbe dei notevoli guadagni. Per stabilirlo, bisognerà seguire le sorti della politica monetaria della Banca Centrale Europea e dell’andamento dei tassi di interesse. Secondo le stime, dovrebbero rimanere alti nei prossimi anni, nonostante la recente riduzione di 25 punti base.