La grande rivoluzione nelle misure di sostegno per le famiglie italiane si chiama assegno unico. Una misura che è entrata in vigore lo scorso primo marzo è che già è finita sui conti correnti di milioni di Italiani. Ma già si parla di rivederlo, dal momento che non sono poche le critiche che qualcuno da tempo ha mosso contro questa misura. Infatti, l’equità dell’assegno unico è messa in discussione da alcune particolarità del suo apparato normativo. Particolarità che potrebbero essere corrette adesso.
L’assegno unico sui figli sotto i 21 anni di età ha sostituito anche gli assegni per il nucleo familiare. Per le famiglie che godevano della prestazione precedente, fin da subito i legislatori si sono resi conto che molti venivano penalizzati da questo assegno. Basti pensare al fatto che chi godeva degli assegni per nucleo familiare anche sul coniuge a carico, adesso li ha perduti. Infatti chi rientra nel perimetro dell’assegno unico, avendo figli under 21 nel nucleo familiare, ha perso il diritto all’assegno per il nucleo familiare non solo sui figli ma anche sul coniuge. che non ricordavo i figli. Ed il legislatore è corso subito ai ripari però. L’INPS infatti eroga insieme all’assegno unico che vale 175 euro a figlio, anche alcune maggiorazioni, tra cui quella per chi fruiva degli ANF.
Nuovo assegno unico con un correttivo sull’ISEE che potrebbe aumentare gli importi per molte famiglie oggi penalizzate
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Una maggiorazione che nasce proprio per colmare questa penalizzazione. Ma non vale per tutti e questa anomalia si affianca anche a quella per le famiglie con casa di proprietà. Più che rettificare la normativa sull’ assegno unico, andrebbe modificato il meccanismo di calcolo dell’ ISEE. In effetti è proprio l’ISEE il fattore determinante per ottenere l’assegno unico effettivamente spettante.
Il peso della prima casa dovrebbe essere tagliato sull’ISEE, e in questo modo finirebbe con l’incidere di meno anche sull’assegno unico. Infatti è emerso che sull’assegno unico per famiglie proprietarie di casa, anche se solo della casa di abitazione del nucleo familiare, la penalizzazione è evidente. Il valore della prima casa infatti vale sul calcolo dell’Isee per un buon 20%.
Naturalmente come tutti sanno questo 20% è calcolato al netto di quella franchigia da 52.500 euro che si applica. Ma questo non limita il danno per chi, a causa della casa, rischia di finire fuori dalla soglia dei 25.000 euro di ISEE e perdere parte dell’assegno. Proprio i 25.000 euro poi, sono un fattore da limare per quanto riguarda la già citata clausola di salvaguardia per i vecchi beneficiari degli ANF.
La clausola di salvaguardia, che tutela le famiglie che a conti fatti, rispetto agli ANF e alle detrazioni, con l’assegno unico ci rimettono vale solo fino a 25.000 euro di ISEE. Su un nuovo assegno unico con un correttivo sull’ISEE si ragiona quindi, per rendere la misura quanto più equa possibile.
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